Carceri, la condanna dell'Unione Europa

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Più che una condanna, è l’ennesima conferma dell’incapacità italiana di affrontare e risolvere i problemi. Con le carceri, siamo punto a capo. Ieri la Corte Europea dei Diritti Umani, riunita a Strasburgo, ha condannato l’Italia per il trattamento nei confronti di alcuni carcerati, definito “inumano e degradante”. In particolar modo sotto accusa la situazione di Busto Arsizio  e Piacenza: meno di tre metri quadri a testa per detenuto come spazio vitale. Provate voi a viverci. La condanna è di 100mila euro, l’invito è quello di porre fine ad una situazione che i numeri dipingono sempre più preoccupante. La capienza dei carceri italiani è di 45 mila persone, attualmente i detenuti sono 66 mila. Numerosi appelli, dal Capo dello Stato in giù, sono stati fatti negli ultimi mesi, anni, a riguardo,  senza nessun tipo di cambiamento, se non in peggio. Dobbiamo tornare ad essere un paese civile.

Sul tema c’è anche un libro, che racconta bene la situazione, “Carceri, lo spazio è finito. Emergenza sovraffollamento nelle prigioni italiane”, di Maria Falcone (Infinito Edizioni, pp 78, 9.90 euro). Un libro snello, agile, che si legge (chi ce la fa, perché il racconto è come un pugno nello stomaco) in poco tempo. Dalle nostre carceri si alza un grido di dolore: ascoltiamolo.

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