Mozambico: a Caia c’è il nuovo ospedale

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Alla presenza del Presidente della Repubblica del Mozambico, Emilio Armando Guebuza, sabato 2 giugno è stato inaugurato il nuovo ospedale di Caia, ristrutturato grazie a un progetto sostenuto dalla Provincia di Trento e implementato dal Consorzio Associazioni per il Mozambico di Trento insieme a Medici con l’Africa Cuamm.
Grande la soddisfazione della popolazione, delle autorità e del personale dell’ospedale, dopo 3 lunghi anni di attesa (le attività sanitarie ad oggi erano offerte usando tende e presidi mobili).

Dotato di 107 letti, l’ospedale garantirà servizi curativi ai circa 130.000 abitanti che vivono nel distretto rurale di Caia, sulle rive del fiume Zambesi. Sarà inoltre un punto di riferimento per la popolazione dei 3 distretti limitrofi (circa 350.000 abitanti), grazie al recente collegamento attivato con un ponte sul fiume. Medici con l’Africa Cuamm assicura la presenza di uno specialista in chirurgia con l’obiettivo di offrire servizi chirurgici e ostetrici di qualità. Sabato 2 giugno una folla festosa ha accolto don Dante Carraro direttore del Cuamm, Paolo Rosatti presidente del CAM, Mariano Foti direttore della Cooperazione italiana a Maputo, Carvalho Muaria Governatore della Provincia di Sofala e molte altre autorità locali presenti alla cerimonia di inaugurazione.
Dopo il tradizionale rito di propiziazione degli spiriti, seguito dal taglio del nastro ad opera del Presidente della Repubblica, la delegazione ha visitato tutti i reparti dell’ospedale. I primi interventi chirurgici, due parti cesarei, sono stati eseguiti alla vigilia dell’inaugurazione da Alessandra Cattani, medico chirurgo inviato dal Cuamm, insieme allo staff locale.
L’incontro del Presidente Mozambicano con le due donne operate nel reparto maternità è il simbolo più rappresentativo della giornata. Anche a Caia, infatti, la parola d’ordine è “Prima le mamme e i bambini” e grazie alla riapertura dell’ospedale, finalmente le donne della zona potranno avere la garanzia di un taglio cesareo, in caso di parto complicato, senza essere obbligate a trasferirsi in altri ospedali, più lontani.

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