Singapore soffocata dallo smog – ecco come ci difendiamo

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

una caricatura della Ruota di Singapore

In alto questa immagine ironica, creata con Photoshop, mostra un’improbabile Ruota di Singapore trasformata in un gigantesco ventilatore che spazza via lo smog e lo ridirige verso l’Indonesia. Nella foto in basso, le reali fattezze della Ruota.

singapore-flyer

 

 

 

 

 

 

 

 

L’organizzazione dello spazio in una città equatoriale è diversa da quella di un ambiente civico posto in condizioni oscillanti di freddo e caldo. Se da un lato c’è la chiusura degli spazi architettonici per permettere il condizionamento dell’aria, dall’altro molte attività avvengono all’aperto. Le piscine ad esempio qui sono onnipresenti e fanno parte dell’offerta di quasi tutti i condominii in vendita o in affitto. Dover tenere le finestre chiuse per impedire al fumo di entrare in casa, dover indossare una maschera protettiva per impedire alle polveri e alle particelle pesanti di accumularsi nei polmoni causando tosse e, in prospettiva, tumori, non è piacevole per chi vive in una città bella ed efficiente, ma costosa al punto da dire che qui quasi quasi si paga anche l’aria che si respira. E se l’aria non è più respirabile, cosa si fa? Se dopo una giornata di lavoro intensa non si può uscire, come si scarica la tensione, come si ristabilisce l’equilibrio?

Non tutti i turisti vengono a Singapore per rinchiudersi nei suoi due casinò e giocare ininterrottamente.

Quando il ministro dell’Ambiente  di Singapore Vivian Balakrishnan ha detto “Nessun paese o multinazionale ha il diritto di inquinare l’aria a scapito della salute e ​​del benessere di Singapore “, Agung Laksono, il ministro per il Benessere in Indonesia,  ha ribattuto che “Singapore non deve comportarsi come un bambino piccolo e fare tutto questo rumore“, aggiungendo che molte delle ditte operanti in Indonesia e indiziate come responsabili dei roghi della foresta avevano sede a Singapore.

Il 21 Giugno 2013 il ministro emerito Goh Chok Tong ha dichiarato che “il bambino Singapore viene soffocato“, e in un suo recente messaggio su Facebook, ha chiesto: “come può il bambino non urlare?

Il Signor Goh ha notato come l’ex primo ministro malese Abdullah Badawi diceva che Malesiani e Singaporiani sono come vicini di casa in un paio di villette a schiera. Mr Goh ha detto che ciò che ognuno fa influenzerà l’altro. “Quindi dobbiamo essere rispettosi col nostro comportamento, non mettere il televisore ad un volume troppo alto o bruciare nel nostro giardino i rifiuti se il fumo entrerà a casa del nostro vicino di casa“, ha aggiunto. L’Indonesia, ha detto Goh, non condivide una porzione di casa con la Malesia o Singapore. Tuttavia, ha detto, il suo “bungalow indipendente” si trova nello stesso complesso residenziale. Così, il signor Goh ha detto che l’analogia del sig Badawi sul comportamento del vicinato si applica anche qui.

Sono andato ad investigare tra i nomi emersi  dall’inchiesta del signor Agung.

Alcune delle più grandi aziende che operano in Indonesia, come la Wilmar International, sono quotate in borsa a Singapore, dove hanno la sede. Per il primo quarto del 2013 hanno pubblicato sul loro sito un aumento dei profitti del 23%, pari a 315 milioni di dollari americani.                                                                                                                                 Dove, in Europa, oggi, ci sono aziende con un indice di crescita così, nella crisi corrente?

Wilmar ha un eccellente ufficio di pubbliche relazioni, infatti alla pagina sustainability (sostenibilità) scrivono: “Nelle regioni impoverite delle economie in via di sviluppo in cui operiamo, la nostra presenza ha portato sollievo e stabilità a molti che vivono sulla soglia della povertà.

Naturalmente tali guadagni sono fonte di reddito anche per lo Stato di Singapore, che non vive sulla soglia della povertà, in quanto vengono tassati. Sembra che la reazione iniziale del ministro Agung venga da questa situazione: se fate soldi con noi, di cosa vi lamentate?

E da questa situazione ho derivato il titolo del mio articolo: “Singapore soffocata dallo smog – il serpente si mangia la coda?”

Ho trovato un video su Repubblica, in italiano, che descrive bene, con immagini, la situazione.

Siamo più di quattro milioni di persone ognuna con la sua storia ed ognuna diversa, in attesa del vento o della pioggia. Nel mondo, quasi non esistiamo. Come sta vivendo la popolazione qui, questa situazione? Come la vivo io?

Lo scopriremo nella prossima puntata.

di Giovanni LOMBARDOSingapore 23 Giugno 2013

Singapore soffocata dallo smog – il serpente si mangia la coda? [prima parte]

Singapore: dopo lo smog, la grandine! [parte terza]

Ti potrebbe interessare