A Treviso prima edizione per Raìse, festival delle migrazioni

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Si legge alla veneta ma ha volutamente un significato simbolico anche in inglese (to raise significa far crescere, mettere in contatto) l’iniziativa Raìse – Festival delle migrazioni dedicata alla riscoperta delle proprie radici, al come usarle per metterci in connessione.

Realizzata all’interno dell’iniziativa #liberacreativita promosso dal Progetto Giovani del Comune di Treviso, sarà una due giorni – 2 e 3 dicembre 2023 – ricca di iniziative culturali e artistiche: passeggiate performative, musica, proiezioni, visite guidate e dibattiti in scena tra il Museo di Santa Caterina, la Pizzeria Piola e le vie del centro storico. Il progetto è curato da GRA-Grande Raccordo Ambientale, FilRouge e Associazione Agorà e vede la partecipazione di IntegrArt, Ailuros, Becco Giallo Editore, Orient Experience, La Chiave di Sophia.

Obiettivo dichiarato del festival è quello di vivere l’arte come forma di inclusione per raccontare e provare in prima persona cosa significa vivere lontani dalla propria terra d’origine, dai propri affetti, dalle proprie radici per riscoprirle, estenderle e metterle in connessione con la comunità.

Il programma

Si comincia sabato 2 dicembre alle 15.30 con “Radici inclusive – museo, incubatore di inclusione sociale”, una visita guidata al Museo Civico di Santa Caterina con l’associazione IntegrArt. Sarà un’occasione per vivere in prima persona l’inclusione sociale e culturale, grazie alle persone richiedenti asilo di IntegrArt provenienti da diversi Paesi del mondo,  che guideranno i visitatori tra i tesori dell’arte locale in lingua inglese, francese e bambara.

Alle 17.30 si prosegue nel segno dell’arte con lo spettacolo partecipativo “Parti?” a cura di FilRouge, un’esperienza poetica che accompagna lo spettatore attraverso i desideri, i dubbi, le paure e gli entusiasmi che l’essere umano vive al momento della partenza; sempre se può esistere un momento preciso ed esatto in cui cuore, testa e passi iniziano ad essere altrove. Visti gli esigui posti a disposizione, è già stato aperto un secondo turno alle ore 18.30. In chiusura di serata ci si sposta a pochi passi dal Museo, più precisamente alla Pizzeria Piola, dove il cantautore Flaco Leo Maldonado regalerà al pubblico un momento musicale davvero speciale. esule cileno arrivato in Italia in seguito al colpo di stato del 1973, ha collaborato con Dario Fo e Vinicio Capossela.

La giornata della domenica comincia dal mattino con la passeggiata performativa “I am the passenger” a cura di Ailuros (ore 10.30, in replica alle ore 14.30). Si tratta di un viaggio sensoriale attraverso la città, l’incontro tra un viaggiatore e il suo ospite, per vivere il territorio con uno sguardo straniante e riscoprire il paesaggio urbano con altri occhi. Nell’attraversare il centro storico nei panni di un altro – uno straniero, un immigrato, un viaggiatore –, si ascolterà in cuffia un paesaggio sonoro, fatto di voci e musica, che accompagnerà il pubblico a chiedersi che cosa significa sentirsi a casa. La drammaturgia nasce dalla raccolta di testimonianze di persone straniere che ci hanno raccontato come vedono i luoghi in cui ora abitano, lavorano e che frequentano e quali relazioni li lega a spazi, architetture, persone e comunità.

Nel primo pomeriggio si tornerà al Museo di Santa Caterina per il talk a più voci “Radici inclusive: tra lavoro e vita di comunità” sui temi del lavoro, sull’intermediazione illegale e lo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche, sulle vulnerabilità nelle migrazioni, sul lavoro di cura svolto da collaboratrici e assistenti familiari nelle case delle famiglie italiane e sulle occasioni di socialità offerte dall’arte e dalle associazioni culturali, per riprendersi un po’ di quelle radici che attraversando il mondo si fanno inclusive. Gli ospiti previsti sono Giovanni Zambon e Paolo De Marchi, autori del graphic novel “Ismael e gli altri, una storia di migrazione e caporalato” (BeccoGiallo 2023), Pamela Pasian, ricercatrice e docente dell’Università Ca’Foscari di Venezia ( progetto GEtCoheSive – Governance Enhancement for Cohesive Societies che ha l’obiettivo di sviluppare e sperimentare nuove pratiche di governance partecipativa con particolare attenzione alle persone che solitamente tendono a rimanere ai margini della vita pubblica, incluse le persone migranti), Hamed Ahmadi, fondatore della catena di ristoranti Orient Experience, e infine i rappresentanti di Integrart e Ailuros, esperienze artistiche che coinvolgono persone migranti e cittadinanza per promuovere il ruolo della cultura come motore a favore della coesione sociale, la cittadinanza attiva e il benessere delle persone.

Alle 17.30 spazio al cinema con la proiezione del docufilm uscito nelle sale pochi mesi fa “Trieste è bella di notte”, di Andrea Segre, Matteo Calore e Stefano Collizzolli, una narrazione efficace e senza fronzoli dei flussi migratori, uno sguardo alle storie e ai percorsi attraverso cui si dipana l’immigrazione nord-orientale verso l’Italia. Commento e dibattito saranno guidati da Alvise Wollner, esperto cinematografico de La Chiave di Sophia. Anche la domenica avrà la sua conclusione in musica: appuntamento rinnovato alla Pizzeria Piola con “Note Migranti”, un aperitivo musicale che avrà protagonista il sound dal deserto di Tommaso Girardi e Moussa Beito di Associazione Mondo Tuareg.

“Quando si parte per un viaggio, che sia per svago, per motivi economici, ambientali, climatici, politici, in cerca di una vita migliore, le nostre radici si espandono; in questo processo di espansione, la cultura e l’arte rendono fertile il terreno” commenta Fabio Tullio, uno degli organizzatori “L’arte diventa fucina di relazioni, di legami tra individui, d’inclusione sociale e consapevolezza, diventa fil rouge capace di unire, offrire occasioni di dialogo, conoscenza e soluzioni contro disagio e marginalità. Molto probabilmente usciremo tutti da questa due giorni con tante domande simili a quelle di Troisi e Benigni in un loro celebre film: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Che cos’è casa? Come ognuno di noi può contribuire a migliorare la comunità? Come possiamo costruire assieme un futuro migliore, un futuro di pace?”.

Tutte le info a questo link.

Prenotazione delle attività qui.

Foto da https://www.museicivicitreviso.it/

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