Bando per giovani registi al Working Title Film Festival. Focus su lavoro e migrazioni

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Il festival del cinema del lavoro Working Title Film Festival tornerà nel 2017 dopo la prima edizione 2016: la novità, per l’evento in programma a Vicenza dal 27 aprile al 1 maggio 2017, è il concorso aperto ai film di registi under 35 che trattino il tema del lavoro «messo in relazione ai concetti di diversità, incontro con l’Altro e migrazioni». Il bando è stato pubblicato il primo dicembre 2016, e la scadenza per la presentazione delle candidature è il 1 marzo 2017.

Saranno ammesse opere documentarie, di finzione e di animazione, senza limiti di durata, comprendendo cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi. Per raggiungere la più vasta platea di autori possibile, il bando è stato pubblicato anche sulla piattaforma online Film Festival Life. Il festival nominerà una giuria, che decreterà il miglior film e potrà assegnare una o più menzioni speciali. Sono ammesse anche opere già edite, purché completate dopo il primo gennaio 2015.

working-title-film-festivalDopo il successo dell’esordio nel 2016 al Cinema Primavera di Vicenza, l’associazione promotrice LIES – Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale è già al lavoro per una proposta ancora più ricca e coinvolgente. La prima edizione aveva presentato una selezione di opere curata dalla direttrice artistica Marina Resta.

Per l’edizione 2017, il festival si apre ai giovani filmmaker con un bando di concorso che mira a selezionare le migliori produzioni recenti (le opere devono essere state completate dopo il 1 gennaio 2015) di giovani registi (sotto i 35 anni di età alla data di scadenza del bando) provenienti da tutto il mondo.

Obiettivo del festival è quello di incoraggiare, attraverso le arti cinematografiche e audiovisive, una riflessione sul rilevante tema del lavoro, soprattutto in rapporto con la società contemporanea e il contesto politico e sociale. Working Title Film Festival vuole portare uno sguardo contemporaneo sui nuovi modelli e condizioni del lavoro, evidenziando non solo gli aspetti negativi, legati alla precarietà, alla frammentazione e alla riduzione dei diritti, ma anche le possibilità creative. Inoltre il festival vuole dare visibilità e diffusione alle opere audiovisive ai margini della distribuzione ufficiale e mainstream, al cinema emergente, creando una rete tra filmmaker indipendenti e il pubblico.

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