La Bananale di Venezia a Berlino, Barbara Fragogna solo show

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La Bananale di Venezia presents:
enough is Enough
(is enough, is enough..)

Barbara Fragogna -SOLO SHOW-
>Painting.Drawing.Writing.​Video.Installation

KH Tacheles, NEW Gallery Pavillion 4th fl. Oranienburger Str. 54-56a, Berlin, Germany

Curated by Elisa Ganivet

NEW Gallery Pavillion 4th fl. | KH Tacheles (Berlin)
24.6 – 22.7.2011 | wed – sat | 4 – 8

http://www.barbarafragogna.blogsp​ot.com
http://www.sinedieprojectroom.blo​gspot.com
http://artexte.blogspot.co​m/p/painting.html
http://www.tacheles.de

Passion, desire, creative obsession.
Love, life, art, sexuality, relationship, psychology, morbidity.
the Contradictory thought.

Explosions limited by rationality.

Cosmic Pessimism solved by Blind Optimism

“I’m extremely serious but I can’t take myself seriously”

ON BEING PICKY

the academic commitment
forces the audience to make amends for commotion.
Theory over practice,
supposition over fleshy life.

if i select my codes to be
uneducated,
would I share as well the
knowledge of glory?

if, really, I don’t care to speak in a public discussion,
why am I screaming?

(b.f., 2011)

Il ne faut pas croire qu’un Dieu pourrait sonder les cœurs et les reins
et délimiter ce qui nous vient de la nature et ce qui nous vient de la liberté.
M. Merleau-Ponty

Viscerally yours,

L’essere umano non esiste altro che attraverso la rete fluida e rugosa del suo organismo. La passione che prova si concettualizza solamente nell’essenza delle sue idee. Tuttavia sono proprio dei corpi in carne ed ossa che si incontrano nell’effusione erotico-sentimentale. Barbara Fragogna gioca con la sua “gentlewomaneria” in un insieme organico tra i più saporiti.

Il sapore dell’organo si percepisce in tutto il nostro campo sensoriale. L’artista ci trasporta dentro favole romantiche segnate da un’irresistibile ironia. Perché cos’è la passione senza l’ironia? Si sa, noi scegliamo liberamente i nostri tormenti, i nostri legami. Gli atti vengono sentiti come sono nel loro delirio. C’immergiamo consapevolmente in essi perché l’uomo è un animale (certo, politico) certo, ironico. Oppure assurdo? Se il desiderio passa attraverso la mancanza allora è coinvolto un certo processo dell’assurdo. Perché nel desiderio, l’essere può tutto. Il processo artistico dalla lettera alla poesia passando per la posta elettronica rende tangibile questa confusione kafkiana. Barbara Fragogna la dimostra al pubblico senza vergogna né rimorso. Perché cos’è dopo tutto un’artista, se non un essere che ci dà la percezione della propria realtà delle cose. In sè, la vicenda amorosa è un groviglio di fasi, di esitazioni, di gioie, di delusioni e di perseveranza, non è forse così? L’ambiente sensoriale ci viene offerto nella ricostruzione di un mondo sensibile.

La sua spina dorsale “altra”, è meglio sceglierla bene perché apparentemente è lei che struttura la nostra futura esistenza e convoglia la nostra memoria. La successione di avvenimenti passati si legge a rimbalzi. Questa particolare lettura è ciò che determina il nostro presente. In tal senso, la doppia colonna vertebrale ramificata come fantasma dell’altra può essere ugualmente letta anche come una successione di svolte e ritorni incessanti. Ma il movimento contiguo in simbiosi può essere vissuto solo nel momento presente perché è così che diventa costitutivo della nostra propria individualità. O no. Perché ancora una volta siamo noi a decidere dell’equilibrio delle nostre pulsioni.

Conseguente al piacere, il godimento e poi l’estasi. Nella nostra facoltà di concepire, quest’ultima si pone al di là dei nostri limiti corporali. Se raggiungiamo questo limite, anche quello del nostro intendimento è preso in inganno. In quanto materia deperibile e soggetto cosciente, possiamo percepire in questo stato di estasi, una certa territorialità del campo sensoriale. Un approfondimento tanto potente delle nostre capacità sarebbe tale che supererebbe il limite dello spazio dato.
Avventurandosi al di là del possibile, la trasgressione viene così sfiorata. Non c’è nulla di negativo nella trasgressione poiché è semplicemente una trascendenza. Ma che cosa c’è oltre la linea corporale e immateriale? In questa proprietà specifica dell’“al di fuori” del limite, rappresentare l’estasi non è educare alla morte? O almeno, attraverso essa, evidenziare questa pulsione di morte. Il lavoro potrebbe rivelarci che da e con l’estasi misuriamo i due impulsi che siamo. Come se stessimo giocando con la morte per certificare la nostra vita. Affermiamo quindi nella trasgressione la prova della nostra esistenza. Non si tratta quindi di uno scontro ma di un equilibrio che finalmente lasciamo fluire per godere della nostra soddisfazione. La contraddizione delle nostre pulsioni ci costituisce in quanto essere ed in quanto essere, è di tale traffico di flussi che siamo costruiti.

La storia interagisce con la metamorfosi, la metamorfosi interagisce con la storia. Questa interazione sia essa pittorica, lineare, scultorea o fotografica è un termine medio che ci narra la dialettica dell’eccitazione per la vita. È in questo sviluppo immanente e costante che sguazza meravigliosamente Barbara Fragogna.

Elisa Ganivet

Storico dell’arte

Dottorato in Estetica

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>​>>>>>>Side Effects
•OPENING 24.6 | 7pm
“Annette” Dance-Performance by Francesca Raineri
•Happening 25.6 | 8pm
“OFF SHORE_lato B” Dance-Performance by Francesca Raineri
•Happening 15.7 | 9pm
“IRON session” Concert by Michaela Hartmann, Anna Kaluza + Guests
•FINISSAGE 22.7 | 8pm
“Penthesilea” Performance by Anna-Maria Sommer

Special feature: video by Fiorenzo Zancan

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