"Corso Regina 68", il romanzo in crowdfunding di Camilla Bonetti

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Si è spostata dalla Norvegia a Torino, dal sole di mezzanotte delle isole Lofoten alle notti nebbiose rischiarate dai lampioni in riva al Po, ma ovunque si trovi Camilla Bonetti non ha perso una passione, quella per la scrittura. Raccontare storie, che siano racconti di viaggio – raccolti sul suo blog norvegiani e ospitati anche da Anordestdiche – o un romanzo vero e proprio. Come quello che Camilla Bonetti ha scritto, scegliendo una strada innovativa come quella del crowdfunding.

Il titolo è «Corso Regina 68», l’indirizzo del monolocale in cui prende le mosse l’intreccio: è dove abita la protagonista Virginia, precaria ventinovenne e aspirante scrittrice, che una mattina si trova alla porta la misteriosa Fata Madrina. Ed è anche l’indirizzo dove per tre anni ha vissuto Camilla, che per età e mestiere non si discosta poi molto dal suo alter-ego protagonista del romanzo. «Ho trent’anni e un curriculum a dire poco eterogeneo – così si presenta l’autrice – L’unica costante dei miei giorni girovaghi è la scrittura. Corso Regina 68 è stato il mio indirizzo torinese per tre anni e questo romanzo è il mio modo per dire grazie a tutti coloro che hanno vissuto con me quel periodo meraviglioso in cui non sono mancati incontri ancora più assurdi dell’apparizione di Fata Madrina. Torino non mi ha dato le risposte che cercavo, ha fatto di più: mi ha dato le domande giuste. E questa storia».

Né la via classica della ricerca di un editore, né la “scorciatoia” dell’autopubblicazione. La “terza via” scelta da Bonetti è la raccolta di contributi on line, sfruttando la piattaforma di crowdfunding librario Bookabook. Dove i lettori possono non solo leggere l’abstract del romanzo, ma anche leggerne un’anteprima di 58 pagine da scaricare nei formati ePbu e Mobi. E riportare le proprie impressioni nella “piazza” ricavata dalla piattaforma nella sezione “Parla con l’autore”, dove si è già innescato un interessante dialogo fra l’autrice e i primi lettori. Partita a metà settembre, la campagna ha già raccolto 1.105 euro, pari al 56% della somma obiettivo (l’asticella è a 2.000 euro). Camilla lo chiama «un piccolo miracolo». Ma forse è solo una delle facce dell’innesto – che non cessa di sorprenderci – del digitale negli ambiti della nostra vita.

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