Da Stalin a Putin, storia di una sopravvivenza

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Il titolo è ambizioso. “Sopravvivere nella Russia di Stalin e Putin” (Infinito Edizioni, pag.96, euro 10) è un romanzo storico di Massimo Ceresa che racconta le vicende di due giovani russi tenendo sullo sfondo, ma ben visibile, 50 anni di storia dell’allora Unione Sovietica e ora della Russia. Da Stalin a Putin, per accorgersi quasi che in fondo le cose non sono poi così cambiate. 

Le purghe staliniane, la caduta dell’Unione Sovietica e l’ascesa al potere degli oligarchi amici del nuovo padrone del Cremlino fanno da sfondo alla tragica vicenda personale di Vasilij Arkadic e Andrej Vital’evic, nemici all’ombra di giochi di potere immensamente più grandi di loro.

Una cavalcata lunga mezzo secolo all’insegna dell’arbitrio e dell’ingiustizia per ritrovarsi, vecchi, a parti Putin_Stalininvertite, con il carnefice per la prima volta dalla parte della canna del fucile e il “clown”, lo “spione”, dalla parte del grilletto.

“Un libro intenso per riflettere su alcune vicende chiave della storia sovietica e russa degli ultimi cinquant’anni, da Stalin a Putin, spesso ancora, purtroppo, non abbastanza conosciute in Italia”. (Elena Dundovich, nella prefazione)

I giovani russi, cresciuti (quasi) senza più il comunismo, si ritrovano oggi ad affrontare gli stessi dilemmi: la paura, la scelta di schierarsi o nascondersi, la tentazione del compromesso, il timore di mettere a rischio i propri cari. Quasi una maledizione che si ripete per ogni generazione di russi…” (Anna Zafesova, nella postfazione)

“Questo libro ha una forte valenza: ci fa entrare in un contesto specifico per ricordarci che le storie che si sovrappongono, le inflessioni cirilliche dei nomi e dei cognomi, non sono nient’altro che l’espressione di una realtà più universale: ci dice che laddove sussistano violenze e violazioni dei diritti umani, la storia non procede. Avanza solamente l’illusione di un progresso che, in ogni momento, può essere spezzato dal Vladimir Vladimirovic di turno”. (Massimo Bonfatti, nell’introduzione)

L’autore devolverà i diritti ai progetti dell’associazione “Mondo in cammino” nel Caucaso del Nord (Cecenia, Inguscezia e Ossezia del Nord).

Massimo Ceresa (Roma, 1974), laureato in Giurisprudenza, è tra i fondatori di AnnaViva ed è responsabile diMondo in Cammino Veneto, due associazioni che si occupano della situazione dell’Europa dell’Est e dei Paesi dell’area caucasica, sostenendo e promuovendo progetti nel campo della solidarietà e della cooperazione.

Ha pubblicato “Dania e la neve” (Infinito edizioni, 2009).

 

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