Ex Csi, noi reduci

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Sì, è vero, forse è stata un’operazione commerciale, come adombra nella sua recensione Vincenzo Romania.  E, forse, come dice Mauro Pigozzo sul Corriere del Veneto è stato “un concerto alla memoria, solo che nella bara il celebrato è ancora vivo”. Ammettiamo che è stato uno show  disorganico e che gli Ex Csi senza Giovanni Lindo Ferretti sono appunto solo ex Csi. Ma di tutto questo sinceramente m’importa na sega. E fatta bene che non si sa mai.

Il concerto di venerdì a Sherwood era roba da reduci. Reduci degli anni Ottanta e Novanta, reduci da sé stessi soprattutto. Duemila persone (stima a occhio) che non erano lì a vedere un concerto, ma a cantare e celebrare. A ricordare di un San Lazzaro sold out e grondante sudore nel tour di Tabula Rasa Elettrificata a metà anni Novanta. Tanti giovani, qualche cinquantenne solitario e smagrito, qualche cresta, famiglie. Una festa a prescindere.

Sul palco una compagine eccessiva e a geometria variabile. Massimo Zamboni gran cerimoniere (l’unico sempre presente sul palco), con la chitarra che canta e la voce fragile. Giorgio Canali che esprime potenza da tutti i pori. E poi – divertiti della rimpatriata – Magnelli e Maroccolo. Accompagnati da tanti amici: Fatur (inguardabilmente fantastico nella sua danza), Enriquez (mah), Angela Baraldi (ottima-punk) e Nada (Nada è Nada).

E sì, non c’era Giovanni Lindo Ferretti. Ma questo si sapeva. L’inizio è spettacolare: Emilia Paranoica (tesa, interpretata benissimo dalla Baraldi) è forse una delle punte massime; Live in Pankow “Voglio rifugiarmi sotto il Patto di Varsavia, voglio un piano quinquennale, la stabilità”.

 

Si balla con Punk Islam, Hooligani dangereux, Io sto bene. Si urla con Curami.

C’è spazio anche per inserti sparsi: un inedito dedicato a Genova 2001; la ballata “A ritroso” che con quel “ricordati chi sei, scritto nell’anima” sembra scritto apposta per questa serata stramba; “La realtà non esiste” di Claudio Rocchi, appena scomparso.

E poi Battagliero, Annarella, In Viaggio, Mi ami?, Trafitto (recitato da Nada – fantastica nel “Tifiamo rivolta!”).

Si chiude con Fuochi nella notte di San Giovanni. Prima dei tre bis Matrilineare, M’importa na sega, Spara Jury e ancora, acclamata da un pubblico che non vuole proprio andarsene un’altra Annarella.

Non ci sarà stato Giovanni, ma lasciateci qui, lasciateci stare, lasciateci così. Non dite una parole che non sia d’amore.

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