Fairuz, l'ambasciatrice dalle stelle

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Fairuz, è considerata dal mondo arabo un icona ed “ambasciatrice presso le stelle”. Una figura nostalgica e malinconica che però con la sua simplicità ha conquistato tutti e con la sua voce da usignolo ha commosso milioni di persone. Spesso nelle sue canzoni ha parlato dell ‘amore, la libertà, l’ingiustizia, l’orgoglio per la sua terra e la Palestina. Lei è la più celebre cantante ed un simbolo quasi patriottico per tutto il mondo arabo.

 

Originaria del Libano, assieme alla cantante egiziana Umm Kalthoum, è la figura di maggior rilievo ed importanza della storia della musica araba nel ventesimo secolo. Nata il 21 novembre 1935 a Jabal el Arz (Libano) col nome di Nuhad Haddad, dimostra subito il suo talento e l’amore per il canto e la musica sin dalla sua prima infanzia. Da piccola spesso passa le ore ad ascoltare la radio o cantare brani delle più celebre dive di quel momento come Laila Murad  ed Asmahan.  A scuola viene subito notata per la suo talento e le sue capacità nel trasformare canti e inni nazionali in qualcosa di incredibile e sublime.

 

Nel 1950, un insegnante presso il Conservatorio libanese in cerca di nuovi talenti, sentì la sue voce e rimase colpito. Si rese conto subito di aver fatto una scoperta e subito le propone di cantare inni nazionali per la stazione radio a Beirut. Poco dopo, Fairuz venne introdotta ai fratelli Rahbani, Assi e Mansour, e fu un incontro che ha segnato l’inizio della sua carriera formidabile. In quel periodo, pure loro lavoravano alla radio come musicisti e c’è stata subito una strana chimica tra di loro. Sapendo del mostruoso talento che c’ era in Fairuz, assieme al loro genio,cultura musicale e talento hanno iniziato a comporre musica per lei e fu cosi che nacque una stella. Da quel momento la sua carriera come cantante e musicista è stata in continua crescita fino ad essese un’ emblema nel mondo fino a raggiungere il titolo di “ambasciatrice presso le stelle”.


Canzone storica di Fairuz “Gerusalemme: Il fiore delle città (Zahrat Al-Madaen)”

Fatima  Abbadi

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