Giappone, diario di uomo-con-zaino

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Due settimane in Giappone, ospite di persone contattate attraverso Airbnb con l’occhio attento e la mente aperta: Francesco Griffante ha fermato alcuni momenti, con foto e parole. Le sue “pillole” ci consentono di toccare con mano il Giappone, la sua quotidianità, dovunque noi siamo.
Buona lettura.

Quel bagno riscaldato (quasi) a misura d’uomo. 
giappone1Stringere le spalle. Tokyo sembra volerti costantemente ricordare che siamo in tanti, e che se ci vogliamo stare tutti bisogna costringersi a lasciar spazio.
Alcuni negozi hanno scaffali così ravvicinati tra loro che ci si passa solo camminando sul fianco e a senso alternato.
Non è una città a portata di uomo-grosso-con-zaino, decisamente, ma i Giapponesi non me lo fanno pesare, anzi. Un mezzo inchino, un sorriso e mano aperta per indicare che la strada è a mia disposizione.
Per l’altezza è lo stesso. Non so dire se i giapponesi in media sono di molto più bassi di noi, oddio.. le ragazze forse, ma neppure in maniera così evidente. Resta però che sia nei negozi che nelle poche camere finora visitate, i soffitti soni bassi.. due metri e una manciata direi. Spesso per attraversare una porta mi devo abbassare, e la craniata presa per andare i bagno questa mattina me lo ricorderà!
Ecco: i bagni! Se ancora non sto risentendo di problemi intestinali (con annesso rito scaramantico) credo sia in buona parte merito della facilità che si ha ad individuare un bagno e di come, sicuramente, questo sarà maniacalmente pulito (“maniacalmente” per me, che tutto sommato riesco ad adattarmi anche ai bagni degli autogrill nostri). Quella cosa della ciambella riscaldata.. e il bidet che vien fuori da sotto spruzzandoti acqua nella posizione-temperatura-pressione da te desiderata.. evito commenti espliciti a riguardo, ma mi sento di consigliare a tutti di provarlo in vita. Nel frattempo io l’ho aggiunto nella “wish list” delle cose per la casa, ancora non so bene con quale priorità: prima o dopo la lavastoviglie?
PS: il far passare da un rubinetto l’acqua che va a riempire lo sciacquone è dannatamente intelligente. Fossi un po’ più eco la vorrei.

Là, dove le ambulanze chiedono permesso e i telefonini devono segnalare quando fotografano (perché sotto le gonne altrimenti…)
Min è il mio primo host airbnb qui a Tokyo. È di origine koreana, trapiantato in giappone da 23 anni, ne ha 47. giappone2Casa sua è un appartamento al nono piano di un grattacielo, il quartiere non è particolarmente caotico e la veduta è piacevole.
Tutto in ordine e tutto pulito. Per 18€ a notte ti mette a disposizione un letto (una piazza e 1/4), biancheria pulita, coperte e cuscini a volontà, un bel bagno con vasca stile giapponese, wi fi veloce, cucina (the e caffe all-you-can-drink), lavatrice, asciugatrice, tv.. ma soprattutto un tavolo con delle SEDIE.
Ha cominciato ad ospitare con airbnb da circa due mesi, sta facendo molti soldi e questa cosa lo garba, non te lo nasconde. Il tavolo e le SEDIE le ha prese apposta per venire incontro a noi europei, altrimenti per lui il salotto giapponese andrebbe più che bene.
Qui le ambulanze, le auto della polizia e dei pompieri, quando corrono per emergenze, oltre che far suonare la sirena parlano anche. Ho chiesto a Min cosa dicessero, ha risposto che in Giappone non è uso spostarsi per far passare questi mezzi e quindi chi guida si attacca al megafono e chiede PERMESSO. Con formule di cortesia anche complesse: “lei conducente dell’auto blu PER FAVORE, ci faccia passare, abbiamo un’emergenza.. grazie, le auguriamo buona giornata”ect.
Mi ha chiesto se poteva farmi una foto da mettere su airbnb -ok Min, ma se poi non arriva più nessuno non ti lamentare con me..-. Ho fatto lo stesso con lui e si è esaltato nel notare che il mio telefono nel fare la foto non ha fatto alcun rumore/suono. Dice che in Giappone è vietato e le impostazioni dei telefoni non lo consentono. Alcuni Giapponesi comprano telefoni importati proprio per questo motivo e li usano per fare le foto sotto le gonne delle ragazze.
Francesco Griffante/ continua

 

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