La Grande Guerra +100: un secolo dopo in diretta

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lagrandeguerraLa prima Guerra Mondiale rivissuta in tutto il suo svolgimento: 56 puntate mensili, da maggio 2014 a dicembre 2018, per ripercorrere la grande carnegicina. Immagini storiche, testimonianze, infografiche, tavole illustrate e contributi storiografici che vanno a comporre un calendario digitale. Ecco La Grande Guerra + 100, un progetto transmediale ideato da Giancarlo Sciascia, Elisa e Gustavo Corni.

Erano le  11.10 del 28 luglio 1914 quando il ministro degli Esteri dell’Impero austroungarico inviò un telegramma di al primo ministro serbo. In tre righe l’Austria-Ungheria dichiarava guerra alla Serbia in seguito all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando avvenuto un mese prima a Sarajevo. Dopo una settimana, anche Germania, Russia, Regno Unito e Francia insieme ai loro imperi coloniali erano scese in guerra. Iniziò così la Prima Guerra Mondiale, di cui ricorre quest’anno il centenario, commemorato da una serie di iniziative in vari Paesi europei.

Per ricordare uno degli eventi più importanti e traumatici del Novecento, il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento ha ideato un calendario digitale che si comporrà di 56 puntate mensili, da maggio 2014 a dicembre 2018. LaGrandeGuerra+100 – questo il nome del progetto disponibile al sito http://www.lagrandeguerrapiu100.it – si propone di creare uno spazio online dove raccogliere contenuti di varia natura proposti in modo rigoroso, semplice e chiaro per offrire a tutti la possibilità di scoprire cosa successe in quei quattro anni di guerra.

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Ogni puntata si concentrerà su un tema specifico, che verrà messo a fuoco grazie all’utilizzo di materiali diversi che mostrino tanto i sentimenti soggettivi dei protagonisti dell’epoca quanto il racconto oggettivo degli eventi. Tutto questo con la costante attenzione alla semplicità e alla chiarezza, per coinvolgere un pubblico vasto e trasversale nel racconto del primo conflitto mondiale. Spiegazioni, testimonianze scritte dell’epoca, gallerie di immagini storiche, infografiche, statistiche e tavole illustrate realizzate per l’occasione da giovani artisti costituiranno un caleidoscopio multimediale in cui i grandi eventi del conflitto saranno affiancati agli aspetti quotidiani, per offrire uno sguardo vivo e completo. «Questi strumenti – commenta Gustavo Corni, professore di Storia contemporanea all’Università di Trento e responsabile scientifico del progetto – saranno utilizzati per raccontare tutti i livelli della guerra: dal fronte italiano al coinvolgimento delle altre potenze europee e mondiali, le battaglie, le vicende politiche, inclusi i protagonisti meno noti, tanto importanti quanto i grandi generali, gli intellettuali e gli statisti ma troppo spesso dimenticati».

Alla realizzazione del calendario hanno contribuito giovani storici, informatici e grafici con lo scopo di creare un lavoro curato e originale per coinvolgere anche un pubblico di non addetti ai lavori nel racconto della Grande Guerra, con particolare attenzione a giovani e giovanissimi. Il progetto è stato presentato ufficialmente domenica 25 maggio a Gorizia, nell’ambito del festival “èstoria”.

La prima puntata si concentrerà su una delle principali cause del conflitto: la corsa agli armamenti in cui le grandi potenze si lanciarono nei primi anni del ventesimo secolo le dotò di armi altamente tecnologiche in quantità mai viste prima. In particolare, moltissime risorse furono destinate alla creazione di nuove flotte, dotate di grandi navi corazzate e sommergibili. Una galleria fotografica mostrerà alcune delle nuove armi che saranno protagoniste del conflitto, mentre una tavola sarà dedicata a Hiram Stevens Maxim, l’inventore della mitragliatrice che si rivelò essere una delle armi più micidiali nella guerra di trincea. Le infografiche saranno dedicate ai dati macroeconomici relativi alle potenze europee, tra cui la popolazione, il prodotto interno lordo e le dimensioni degli eserciti. Saranno infine proposti alcuni brani del saggio “Is war now possible?” di Ivan Bloch, un magnate russo-polacco che meglio di tutti si rese conto dell’altissimo livello tecnologico raggiunto dagli eserciti. Le sue osservazioni lo spinsero a ritenere che una guerra sarebbe irrazionale ed anti-economica considerando la potenza delle forze in campo: purtroppo la sua profezia fu smentita clamorosamente il 28 luglio 1914.

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