Lasciare Londra alla vigilia delle Olimpiadi

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Come avrai sentito al telegiornale, me ne vado via, in cerca di fortuna: mica si può passare la vita a lamentarsi, no? E penso a te, che in questi mesi ti sei vista dipingere una città il cui squallore viene solitamente spazzato sotto il tappeto nei dischi dei Beatles, o nelle grandiose visioni delle Olimpiadi a venire. Proprio le Olimpiadi fuggo, e i quaranta minuti che dicono si impiegheranno solo per salire sulla metro durante i giochi: fai tu… Non potevo comunque andarmene senza tirare un po’ di somme, in primis per te, che so da tempo mediti di emigrare.

Ma come: torno in Italia? Credo sia meglio starsene in Italia?

Assolutamente no, di tutte le scelte che ho fatto nella mia vita, quella di lasciare il bel paese è forse la migliore, assieme a quella di lasciarmi crescere la barba, ed ora, a tre anni di distanza, le notizie che mi arrivano dalla penisola non fanno che darmi ragione.

Una metafora per Londra?

La capitale del mondo, un sontuoso forziere pieno di gemme di ogni sorta, ricchezze da ogni dove, un forziere di cui però bisogna avere la chiave. E io non l’ho trovata.

Cosa mi ha fatto scegliere di lasciarla?

L’epidemia di cinismo che dilaga il mattino presto tra i vagoni affollati, e che stava contagiando anche me. O più semplicemente quanto sia difficile avere uno stile di vita salutare e decente: dormire, mangiare sano, socializzare, tutto è compromesso dai ritmi e dal clima della metropoli.

Consiglierei Londra ai disgraziati come me?

Solo a chi ha un sogno da raggiungere, un obiettivo così importante da far rinunciare alla dignità e allo spritz in piazza.

Una cosa da mettere in valigia prima di cercar fortuna nel Regno Unito?

Danaro, in abbondanza, se non ne hai di strada ne fai veramente poca. Lo so, è così dappertutto, ma l’avidità qui assume una dimensione che prima non sapevo immaginare. E oltre alla lingua universale della moneta sonante, un buon inglese: studiate capre, studiatelo ché vi apre le porte del mondo.

Dove andrò ora?

Una sorpresa, niente di speciale per carità, ma comunque una sorpresa.

Il mio gruppo preferito?

Al momento i Phish, ma anche Cornelius non mi dispiace affatto.

Grazie e in bocca al lupo per il mio viaggio.

Crepi. Ci sentiamo presto.

Davide Miozzi

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