A Londra per Rothko restaurato

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La più bella sorpresa del mio ultimo viaggio a Londra, l’ho trovata – e non è certo la prima volta – alla Tate Modern, davanti alla basilica di San Paolo. E’ la storia di un recupero artistico cui tengo molto. Era il 7 ottobre del 2012 quando Black on Maroon, un dipinto a suo modo ispirato a Michelangelo, veniva rovinato da un vandalo. Il capolavoro di Mark Rothko fu creato tra il 1958 e il 1959 per rispondere alla richiesta del ristorante del Four Season a New York. Lo squilibrato che nel 2012 lo colpì appose la sua firma nell’angolo in basso a destra con dell’inchiostro nero: una sorta di manifesto artistico (povero lui, pensava di essere un nuovo surrealista) con la scritta “12 a potential piece of yellowism”. Ci sono voluti 18 mesi per completare il restauro. Un’operazione complessa testimoniata da questo video della Tate.

Ho visto l’annuncio del restauro sul Telegraph acquistato appena sceso dall’aereo e ho deciso di andare alla Tate già il giorno successivo. Un bell’esordio per una vacanza-lavoro di una settimana. Invece del solito albergo questa volta ho optato per un appartamento, trovato su Only Apartments, un portale dove si possono trovare case in tutte le capitali europee e non solo. Così ho potuto lavorare (sono qui anche per quello) in tutta libertà. E godermial meglio la capitale che preferisco. Tornando a Rothko e alla Tate, segnalo la polemica del Guardian: per l’autorevole giornale britannico è proprio l’atmosfera “irrispettosa” della Tate ad agevolare atti vandalici di questo tipo. Non sono d’accordo: credo che la Tate Gallery abbia avvicinato e avvicini ogni giorno all’arte moderna migliaia di persone che altrimenti visiterebbero Londra solo per i musei più classici. British Museum e National Gallery meritano sicuramente una visita, ma è solo alla Tate – anche grazie alle sue mostre periodiche – che torno ogni volta che passo per Londra.

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