Da Raffaello a Hayez: la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia raccontata dal direttore Stefano Karadjov
Il centro storico di Brescia, dietro il suo carattere discreto e poco appariscente, nasconde una storia antichissima e piccoli grandi tesori. Uno di questi è la Pinacoteca Tosio Martinengo, completamente rinnovata nel 2018. Ospitata nel Palazzo Martinengo da Barco, la pinacoteca offre una vasta collezione che va dalle opere gotiche e tardo gotiche del Trecento e Quattrocento alle creazioni dell’Ottocento e del Romanticismo.
«Un museo che con circa 50 mila visitatori all’anno si presenta come il salotto buono delle nostre collezioni – spiega Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei –. Un museo nel quale numerosissimi sono gli eventi culturali e nel quale anche le aziende hanno modo di organizzare importanti eventi».
Il percorso espositivo della pinacoteca inizia con opere del Trecento e include sia dipinti sia oggetti di arte decorativa. Tra le opere più famose, spiccano l’Angelo e il Redentore di Raffaello e l’Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto. Il cuore della collezione è rappresentato dalla pittura bresciana del Rinascimento, con capolavori di Savoldo, Romanino e Moretto, artisti che hanno portato avanti una peculiare attenzione per la realtà. Il percorso culmina con l’Ottocento di Canova e Hayez.
Di particolare rilievo è la sezione dedicata alla pittura settecentesca di Giacomo Ceruti, conosciuto come il Pitocchetto. Ceruti è considerato il pittore lombardo più importante del diciottesimo secolo, celebre per le sue rappresentazioni realistiche di scene di vita quotidiana e dei ceti più umili.
La storia della pinacoteca
La pinacoteca civica bresciana nacque inizialmente nel Palazzo Tosio, grazie alle ricche collezioni del conte Paolo Tosio. Tosio nel 1832 donò al Comune le sue collezioni d’arte e la sua biblioteca, perché fossero conservate e rese accessibili al pubblico. La galleria Tosio aprì al pubblico nel 1851, con un continuo arricchimento delle opere esposte grazie a donazioni private e opere comunali.
L’afflusso continuo di opere rese necessaria l’apertura di una seconda pinacoteca. Nel 1884, il lascito del palazzo Martinengo da Barco permise una più razionale distribuzione delle oltre 600 opere presenti. Nel 1889, la Pinacoteca Comunale Martinengo aprì le sue porte dopo imponenti lavori di adeguamento. Nel 1903, per ragioni economiche, le due pinacoteche furono fuse in una sola, ospitata nel Palazzo Martinengo da Barco. Dopo un complesso riordino, la Pinacoteca Tosio Martinengo venne ufficialmente aperta al pubblico nel 1914.
La pinacoteca bresciana fa parte, insieme alle altre istituzioni museali di Palazzo Tosio e del Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, della rete dell’800 Lombardo. Questa rete rappresenta una collaborazione tra musei lombardi che condividono l’obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico del XIX secolo.
La mostra sul Rinascimento bresciano in tour
“Il Rinascimento a Brescia. Moretto Romanino Savoldo. 1512-1552” è il titolo della prossima mostra programmata dalla Fondazione Brescia Musei, a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza e Enrico Valseriati, in collaborazione con Skira: sarà ospitata dal Museo di Santa Giulia dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025.
È in corso una vera e propria tournée per presentare l’esposizione in altri musei e luoghi d’arte delle città italiane. Dopo le anteprime primaverili a Palazzo Te e Gallerie d’Italia, le prossime tappe sono il Museo del Cinquecento a Bergamo (13 giugno) e gli Eremitani a Padova (14 giugno). Seguiranno, tra le altre date, Palazzo Madama a Torino, Castello del Buonconsiglio a Trento, Museo Palladio a Vicenza, Palazzo dei Diamanti a Ferrara, Musei Civici di Pavia, Museo degli Affreschi alla Tomba di Giulietta a Verona, Ateneo Veneto a Venezia. Il calendario aggiornato delle presentazioni è a questo link.