Padova, visita guidata all'ecomostro. Per sciogliere i nodi dello "sviluppo scorsoio"

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Visite guidate a quattro “vicoli ciechi” dello sviluppo urbano di Padova, quattro fallimenti concretizzati in cubature di cemento armato, per ripercorrere la storia recente della città, conoscerne gli errori da non ripetere. L’ex Foro Boario, via Anelli, Torre Gregotti e il Pp1: queste le quattro tappe dell’inusuale tour organizzato dalle associazioni Lies – Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale e Vite in viaggio, nell’ambito del progetto La città (in)visibile: segni e mappe del nostro tempo, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, nell’ambito del bando Culturalmente.

“Padova, i nodi dello sviluppo scorsoio. E le proposte per scioglierli” è il titolo dell’iniziativa che comincerà il 16 settembre e si concluderà il 14 ottobre 2017. Si rifà ad una celebre, e fulminante, epigramma del poeta Andrea Zanzotto che recita “In questo progresso scorsoio / non so se vengo ingoiato / o se ingoio”.

Quattro progetti, pubblici o privati, che si sono rivelati un fallimento. Ad accompagnare nelle escursioni urbane saranno dei “ciceroni” – urbanisti, giornalisti, storici – che di volta in volta si addentreranno, in una sorta di inchiesta fatta “con i piedi”, nelle vicende dei progetti frutto di scelte che con il senno di poi si sono dimostrate di corto respiro, magari dettate da interessi particolari.

Ma ciascuno dei partecipanti avrà la possibilità, se lo vorrà, di portare il proprio punto di vista e le sue conoscenze. Ciascun incontro verrà accompagnato da una breve scheda informativa distribuita ai partecipanti. Al termine degli incontri – raccolto il materiale degli accompagnatori e degli intervenuti – verrà pubblicata una breve inchiesta su ciascun luogo.

È gradita la prenotazione a ciascuna visita scrivendo a laboratorio.inchiesta@gmail.com. Di seguito il calendario delle visite.

Ex Foro Boario: 16 settembre 2017, ore 10.00. Accompagnatori: Fabio Tonello, Paolo Coltro

Il Foro Boario di Corso Australia, progettato dall’architetto Giuseppe Davanzo, fu inaugurato nel 1968 con l’ambizione che divenisse un mercato del bestiame di richiamo internazionale. Nel 1985 il mercato del bestiame fu chiuso e per l’edificio furono immaginati e sperimentate molte destinazioni d’uso tra i quali un mercato florovivaistico dal 1985 al 2004. Fu costruita anche una pista d’atletica indoor ora non utilizzata. Il 21 agosto è scaduto il termine per la consegna delle proposte di utilizzo dell’area. È giunta unicamente la proposta dell’associazione temporanea di imprese Leroy Merlin e Zed, mentre è in corso una raccolta di firme che chiede “il rispetto degli equilibri e pertanto non siano concesse ulteriori autorizzazioni ad insediamenti commerciali della grande distribuzione e che l’area dell’ex Foro Boario di corso Australia sia destinata ad opere ed impianti di interesse collettivo o sociale”.

Via Anelli: 30 settembre 2017, ore 10.00 Via Anelli. Accompagnatori: Francesca Vianello, Claudia Mantovan, Gianfranco Zulian

via-anelli-padovaI condomini del famoso complesso residenziale furono trasferiti giusto dieci anni fa e i condomini chiusi. Da allora il destino dell’area è stato oggetto di diverse proposte e idee, ma, allo stato, non risulta nulla di definitivo. Ci accompagneranno nella visita le sociologhe Francesca Vianello e Claudia Mantovan che a lungo analizzarono la situazione di marginalità che si creò nel famoso “ghetto” padovano e Gianfranco Zulian ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Padova.

Torre Gregotti (Arcella): 7 ottobre 2017, ore 10.00. Accompagnatori: Sergio Lironi, Ernesto Milanesi

torre-gregotti-padovaNel 1989 venne approvata la lottizzazione ex Sangati con un progetto avveniristico firmato dall’architetto Vittorio Gregotti riguardante l’area di piazza Azzurri d’Italia all’Arcella. Veniva prevista la costruzione di 4 torri e costruzioni-ponte a scavalco di via Tiziano Aspetti. Di torri ne è stata costruita solo solo una e lo spazio quadrilatero che comprende l’ex centro Totip, abbandonato da anni, la chiesa di San Carlo e la piazza Azzurri d’Italia è rimasto una sorta di vuoto urbano Un progetto dell’Immobiliare Valli che consisteva in sostanza nella proposta di edificare 33 mila metri cubi (di proprietà privata) in cambio della costruzione di 7 mila metri cubi (di proprietà pubblica) da cedere al Comune per realizzarvi un centro civico di quartiere e spazi per attività culturali (biblioteche, mediateche, eccetera) è stato respinto da un referendum del 2006.

Pp1: 14 ottobre 2017, ore 10.00. Accompagnatori: Luisa Calimani, Claudio Malfitano

pp1-padovaL’area è quella tra le vie Trieste, Valeri, Tommaseo, piazza Salvemini e piazzetta Turati. Il primo progetto del Pp1 (Piano Particolareggiato 1) nasce nel 2004, quando a Palazzo Moroni era sindaco Giustina Destro. Le aziende proprietarie dell’area – le maggiori dell’edilizia padovana – presentarono in Comune un progetto firmato dall’architetto Boris Podrecca. Il progetto prevedeva un grattacielo di 28 piani, alto 108 metri, una serie di ville urbane e tre mega-parcheggi interrati. La crisi e la necessità di complesse opere di bonifica hanno portato al fallimento del progetto da cui l’attuale “buco nero” a due passi dalla Cappella degli Scrovegni.

Le visite proposte precedono e accompagnano il contenitore culturale Festival della Lentezza 2017, che si terrà dal 5 all’8 ottobre 2017, nel Comune di Ponte San Nicolò di Padova.

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Foto: l’ex Foro Boario, via YouTube

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