Troppi rifugiati, il Museion spegne il wi-fi. Ragaglia: soluzione temporanea

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Era diventato il punto di ritrovo di rifugiati e senzatetto che utilizzavano il wi-fi aperto per comunicare con i propri cari e passare il proprio tempo. Così il Museion, il museo d’arte contemporanea di Bolzano – famoso ultimamente per le polemiche sull’opera d’arte buttata dagli addetti alle pulizie e sui pochi visitatori paganti – ha deciso di abbassare il segnale e di proteggerlo con password dal prossimo 7 dicembre. La notizia, data questa mattina dal quotidiano Alto Adige, farà sicuramente discutere. Fatto sta che gli assembramenti di migranti sembrano essere calati.

“Voglio che una cosa sia ben chiara. Questa non è una misura contro i migranti ma una decisione che si è resa necessaria per superare l’emergenza “homeless” che ha creato a Museion più di un problema”, spiega all’Alto Adige Letizia Ragaglia, direttrice del Museo d’arte contemporanea. “Ci siamo ritrovati con alcune persone che usavano i bagni, che ricaricavano il telefonino”. Bolzano città aperta come voleva la campagna Refugees Welcome che peraltro aveva avuto nel Museion uno dei suoi punti cardine? Mica tanto vista la scarsità di  posti letto durante l’emergenza freddo, i tanti migranti che dormono nei vagoni dell’areale ferroviario e il wi-fi spento.

Nel pomeriggio è arrivata una nota della direttrice del Museion che riportiamo integralmente:

“Come sapete Museion da molti mesi ha cercato di gestire in maniera positiva e costruttiva la presenza dei migranti, che si servono del wifi gratuito a Passage. Abbiamo organizzato un incontro con Volontarius ed EOS, abbiamo realizzato una performance musicale con transart, abbiamo organizzato dei programmi di mediazione appositi e persino modificato il nostro programma espositivo incentrandolo in parte sul rapporto con l'”altro”.
I migranti col tempo si sono adattati alle nostre regole e si sono sempre comportati in maniera corretta. Un collaboratore , che fa parte del personale di guardiania, ha ricevuto da noi l’incarico temporaneo di monitorare la situazione.
Purtroppo la situazione nell’ultimo mese si é aggravata: la presenza dei migranti ha attirato altre persone, homeless, ubriachi in cerca di un luogo caldo, di un bagno, di una presa per ricaricare il cellulare. Il personale di Museion é composto prevalentemente da donne: va da sé che non mando una donna a spiegare all’ubriaco che dorme nei bagni che non lo puó fare…
Il nostro collega é stato ripetutamente aggredito verbalmente, quando l’ho visto in lacrime piú volte, per me é scattata l’emergenza. Con Margit Oberrauch ho contattato la questura, affinché ci mandassero qualche ronda, ma non potevano perché troppo impegnati per via del mercatino di Natale. Sono stata personalmente dal vice commissaria De Carlini e abbiamo scritto una lettera al commissariato di governo, ma nessuna risposta. Abbiamo chiesto aiuto a Volontarius e Caritas, ma hanno situazioni piú urgenti da risolvere. Ho richiesto aiuto alla cittá di Bolzano, ma mi é stato detto che la Biblioteca Civica versa in una situazione ancora più grave.

Di fatto: gli uffici di Museion sono chiusi fino al 7.1.2016 e il nostro staff é ridotto.
Io non potevo assumermi la responsabilitá a) per il personale rimasto b) per i nostri visitatori di tollerare la situazione delle ultime settimane prima di Natale e ho dunque deciso di abbassare drasticamente e TEMPORANEAMENTE il wifi. A gennaio decideremo se limitare il wifi gratuito a una zona precisa o se introdurre una password.

Grazie per l’attenzione, sono a disposizione per ulteriori dettagli.

Letizia Ragaglia

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