Vacanze a Ussita, arriva la guida nonturistica

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Vacanze a Ussita: in questa estate particolare è una possibilità, in una maniera dedl tutto inedita. Lo si fa con una guida scritta e narrata da una comunità, alla scoperta di percorsi e identità del luogo, con il contributo artistico di sguardi esterni: è uscito il secondo volume della collana NONTURISMO ideata e curata da Sineglossa e Riverrun hub. Si tratta di un’opera atipica e corale dedicata ai Monti Sibillini, per una nuova idea di turismo.  Un viaggio al plurale per scoprire il paesino nei Monti Sibillini colpito dagli eventi sismici del 2016/2017. Una guida dove la voce principale è quella della comunità che dialogando con scrittori, come WuMing2, artisti, sociologi, fotografi e storici, accompagna il nonturista per itinerari e sentieri cuciti sulle storie del passato, le sfide del presente e visioni di rinascita.

Vacanze a Ussita: due itinerari narrativi

La guida ‘Ussita, Monti Sibillini’, curata da Sineglossa, propone al viaggiatore due itinerari narrativi. Il primo, Vivere Qui, raccoglie i racconti degli abitanti su 8 percorsi e coinvolge il viaggiatore nella vita della comunità ussitana, guidandolo in un’esplorazione urbano/naturalistica dei luoghi che caratterizzano la nuova quotidianità post-sisma e la storia del territorio.

Il secondo, Dalla valle alle vette, diviso in 4 parti, è un’ascesa dal fondovalle al Monte Bove, appartenente alla zona settentrionale della catena dei Sibillini e simbolo del territorio, un’esperienza spirituale narrata dallo scrittore Alessandro Chiappanuvoli in cui l’immaginazione del viaggiatore è l’elemento imprescindibile per dare corpo alle suggestioni narrate. Alcuni dei punti di interesse toccati dai percorsi si sovrappongono, lasciando al viaggiatore la possibilità di integrare i contenuti.

 

La non guida è una mappa di storie

La guida nonturistica di Ussita è proprio una mappa di storie, che prende vita da un percorso partecipato con la comunità durato più di due anni. E come tutte le mappe non è un punto di arrivo ma un inizio per esplorare e interpretare un territorio dove sono ancora evidenti le ferite del sisma. La redazione di comunità non ha voluto nascondere i terremoti, ma li ha accolti come uno degli elementi identitari che rendono il territorio unico. Questo percorso ha unito gli abitanti di Ussita stanziali e rimasti dopo il sisma insieme a quelli delle cosiddette “seconde case”.

Percorso nato dalla comunità

Il percorso avviato da Sineglossa è stato possibile grazie a una realtà di riferimento del territorio, l’associazione C.A.S.A., il porto di montagna di Ussita con sede nella frazione di Frontignano, grazie alla quale si è attivato il coinvolgimento della comunità, con un lavoro di ricostruzione dei rapporti di fiducia tra le persone, ma anche tra le persone e quei luoghi improvvisamente trasformati. I partecipanti hanno così portato avanti, anche tramite il dialogo con gli artisti, scrittori e studiosi coinvolti nel progetto, una riflessione collettiva per poter restituire all’esterno la propria identità messa alla prova, in ultimo, anche dal terremoto.

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