Valle dei Mocheni, alla scoperta di Bernstol

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In Trentino c’è un luogo bello e particolare che fu definito da Robert Musil, che qui trascorse qualche mese nel 1915 “la valle incantata”: è la Valle dei Mocheni che nell’idioma locale si chiama Bernstol. La popolazione di questa conca, ricca di pascoli e boschi vegliata dal Lagorai, deve la sua origine ai coloni tedesci inviati nel 1400 dalla Baviera e dalla Boemia perché si dedicassero all’estrazione di ferro, rame ed argento nei giacimenti che qui erano stati scoperti.

La lingua mochena, tuttavia, non è comprensibile da un tedescofono moderno, in quanto il tedesco antico, venendo trasmesso solo oralmente dalla popolazione contadina, di generazione in generazione ha subito infiltrazioni da parte del dialetto trentino parlato nelle valli confinanti.

La comunità è riuscita a difendere la propria identità nonostante i due conflitti mondiali l’abbiano messa a dura prova ma ora che la chiusura verso il mondo esterno comincia a pesare in termini economici, la Valle dei Mòcheni ha intrapreso la strada di un turismo di qualità, in grado di apportare un po’ di ossigeno all’economia locale senza stravolgerne la vita. L’obiettivo è quello di attirare i visitatori interessati ad conoscere la cultura del luogo, ma anche gli escursionisti, turisti in grado di godere del territorio senza invaderlo o pretenderne lo stravolgimento con locali alla moda e vie per lo shopping. Ora che l’inverno è alle porte,  gli appassionati di ciaspole e di sci da fondo si preparano ad invadere piste e boschi per godere davvero di quel contatto con la natura altrove reso impossibile da rumori e inquinamento.

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