Vancouver, una metropoli a misura d'uomo e di natura

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Una metropoli a misura d’uomo, da scoprire in bicicletta, da vivere anche a piedi, salutando le persone e fermandosi a chiacchierare. Un’idea per la prossima estate, privilegiando magari un periodo dell’anno con i voli a prezzo abbordabile (tra fine agosto e inizio settembre 2016 ho speso appena 600 euro andata e ritorno). Nella mia personalissima classifica in continuo aggiornamento Vancouver ha scalzato Berlino nella classifica delle città ideale. Merito di due giornate settembrine spettacolari, tanto da permettere spiaggia e bagno, e dal confronto live con l’interessante ma complessa Seattle, di poco distante. La principale città del Canada occidentale è una perla di qualità: di vita, di cultura (e controcultura), di natura. Inutile cercare grandi musei (ce ne sono di belli, ma in tre giorni non me ne sono affatto preoccupato): inforcate la bicicletta e pedalate. Parchi, quartieri residenziali, opere d’arte diffuse vi faranno innamorare di Vancouver.

Decine di migliaia di persone a guardare il tramonto sulla spiaggia alla sera. Il mercato di Granville Island che ospita di continuo festival e spettacoli (e dell’ottimo salmone appena pescato), l’idea concreta di poter vivere la città come spazio pubblico. L’ideale, se avete gambe, è quello di muoversi con la bicicletta. Si può affittare vicino a Stanley Park, un enorme parco da passeggiare, circumnavigare a piedi (è una penisola) e scoprire. La bici è anche una buona alternativa al trasporto pubblico che in effetti non è particolarmente esteso, soprattutto la metropolitana. Se amate lo skyline delle grandi città nordamericane potete viverlo appieno al porto o fotografarlo in modo perfetto dal Lions Gate Bridge. Attenzione: Vancouver è, nella sostanza, una città abbastanza cara, sia per dormire che per muoversi. Ma vale la pena di fermarsi due-tre giorni. Se avete in programma un viaggio nella west coast, parte nord, fateci un pensiero.

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