Vienna si divide sulla circoncisione

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Nella già natalizia Vienna sembra non succedere nulla di nuovo, ma ogni tanto notize come questa ridestano l’attenzione mediatica sull’apparentemente tranquilla capitale austriaca.

Gli oppositori alla circoncisione religiosa in Austria sono passati alle vie legali accusando di lesioni il rabbino della Comunità Ebraica di Vienna (IKG), Schlomo Hofmeister, ed un medico musulmano.  La denuncia è stata presentata da attivisti del Movimento contro i privilegi religiosi (“Initiative gegen Kirchenprivilegien”), cui ha aderito anche un uomo di religione islamica che è stato circonciso da bambino. La denuncia è stata depositata giovedì mattina dal legale Anja Oberkofler, che ritiene giusta l’accusa di lesioni in quanto la circoncisione è un attacco all’integrità fisica non a scopo terapeutico. Non esiste nemmeno il consenso informato, visto che gli interessati sono generalmente minori. È stato accusato il rabbino Hofmeister perché lui stesso ha ammesso di aver effettuato più di mille circoncisioni di neonati maschi nella sua carriera. Un’ulteriore denuncia e stata presentata contro il regolamento ebraico per violazione della professione medica. Il secondo accusato è un medico musulmano che gestisce un centro di circoncisione a Vienna e che è specializzato nella tradizionale circoncisione musulmana, oltre ad essere il presidente della Comunità Islamica in Austria (IGGiÖ). Contro di lui dovrebbe partire anche una denuncia da parte della commissione disciplinare dell’Ordine dei Medici. La procura non ha potuto confermare la deposizione della denuncia, mentre la Comunità Islamica in Austria e la Comunità Ebraica di Vienna non ne erano ancora a conoscenza, per cui si astengono dal commentare.

La vicenda ha un precedente. Lo scorso giugno un’accesa discussione sulla circoncisione aveva infiammato anche l’Austria, dopo che il tribunale di Colonia aveva emesso una sentenza che afferma che la circoncisione religiosa su minorenni fosse da considerarsi lesione e quindi fosse perseguibile legalmente. I rappresentati delle comunità religiose ebraiche ed islamiche si dichiararono shoccati anche al di fuori dei confini della Germania e la questione dominò i media internazionali per giorni. Nel frattempo, il governo tedesco ha presentato un disegno di legge che va verso la legalizzazione della circoncisione dei bambini in determinate condizioni. Proprio la settimana scorsa, il cancelliere tedesco Angela Merkel si è detta fiduciosa che la legge verrà approvata in Parlamento prima di Natale. Si è anche espressa per il rispetto dei riti religiosi e la libertà di professione.

In Austria, la circoncisione religiosa non è reato. Mentre vi è una legge contro le mutilazioni genitali femminili. Dopo il dibattito sulla sentenza di Colonia, il ministro della giustizia Beatrix Karl (ÖVP – partito popolare austriaco) ha affermato che non c’era alcun motivo di agire di conseguenza, in Austria la circoncisione non è un crimine da perseguire, piuttosto è molto più importante garantire il diritto fondamentale alla libertà di religione.

Fonte: Der Standard del 29.11.2012 (link)
Foto da Vienna.at (link)

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