Fabbrica Alta: un crowdfunding per la fabbrica dei Rossi

Fabbrica Alta a Schio, in provincia di Vicenza, è un monumento ma non si può visitare; uno dei principali simboli della prima industrializzazione italiana, fatto costruire da Alessandro Rossi nel 1862, ma in gran parte inagibile.

Fabbrica Alta è un orgoglio ma ogni volta che se ne parla gli interlocutori, pubblici e privati, non riescono ad individuare quale causa potrebbe servire e come ridarle vita.

Anche l’Università Ca’ Foscari ha seguito direttamente la vicenda, incaricata dal Comune di Schio di coinvolgere aziende, ricercatori, ONG e privati cittadini in una conversazione che da anni sembra tornare sempre al punto di partenza: cosa può diventare? Questo edificio enorme, che può giustamente vantarsi del nome di monumento, non trova pace e non dà pace: ma se fosse proprio questo il suo obiettivo?

Un inaspettato e parziale lieto fine sembra apparire all’orizzonte grazie alla caparbietà di Saverio Bonato, uno dei partecipanti ai percorsi appena citati, coordinati dal professore Fabrizio Panozzo (Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia). Se non si hanno opzioni a breve per rigenerare questa struttura grandiosa ed imponente, perché non metterla al centro per ciò che è ora, un “monumento tormento”, un museo a cielo aperto?

Fabbrica Alta: film e crowndfundig

E’ nata in questa occasione la produzione del film Bigoli Bang, a partire dalle suggestioni del regista in residenza Jerome Walter Gueguen, che ha trasformato temporaneamente questi spazi evocativi in un set per un lungometraggio.

Inizia così una campagna di crowdfunding che permette a questo esempio unico di archeologia industriale di farsi notare in modo finora mai immaginato.

Un primo passo per riconsiderare questo simbolo della manifattura italiana e, come suggerisce Saverio, non perdere altro tempo: attraversare lo spazio e viverlo con  visite guidate, eventi e produzioni culturali che rilancino nuovi immaginari e scenari futuri.

 

Elsa Garzaro

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