L'Alto Adige e i suoi perché in un libro

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Un libro veloce, scritto in punta di penna, un’indispensabile introduzione per spiegare ad un ospite, un visitatore, un curioso cosa è l’Alto Adige. Da tenere in albergo,nella camera gli ospiti, da regalare all’amico che ha sempre scelto l’Alto Adige per la vacanza senza farsi troppe domande sui cartelli trilingue, sui grembiuli blu e su cibi poveri ma irresistibili. E ideale anche per l’altoatesino che ha voglia di fare un check della propria preparazione: sono molte le curiosità che anche chi è nato a Bolzano ignora. «I perché dell’Alto Adige. Capire una terra particolare» di Luisa Righi  e Stefan Wallish (edizioni Folio, 10 euro), entrambi giornalisti residenti di Bolzano, nasce dall’idea di fornire un «prontuario» sull’Alto Adige, una provincia «speciale» non solo per l’autonomia amministrativa ma soprattutto per storia, composizione etnica e costumi. Una specialità largamente ignorata dal pubblico italiano: uno strumento agile, ottimamente impaginato (si vede la mano della no.parking di Vicenza), che offre un’introduzione corretta e accurata ma semplice nel linguaggio e – miracolo, essendo scritta da altoatesini – per nulla autoreferenziale. Anzi, con la giusta dose di ironia per collocare al punto giusto – proprio in mezzo alle Alpi – questa terra splendida.

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In 43 domande, corredate di fotografie e documentate risposte, la guida risponde ai quesiti più tipici: dal grembiule blu indossato dai contadini alle interferenze del tedesco nella lingua italiana, dal Patentino di bilinguismo al Pacchetto d’autonomia. Senza dimenticare i mercatini di Natale, il significato delle croci a tre bracci in montagna oppure il motivo per cui si sceglie di portare la fede nuziale sulla mano destra o sinistra. Si diventa esperti in «cartellonistica» e si comprendono le regole per cui a volte sui cartelli stradali “Meran” ha la precedenza su “Merano” e viceversa. Il libro, in forma di domande e risposte, redatte in uno stile semplice e divulgativo, spazia dalla storia alla cultura e tradizione senza tralasciare aspetti legati alla gastronomia, come i cibi locali di origine contadina, i pluripremiati vini autoctoni e i meleti che caratterizzano il fondovalle. Rispecchia quindi le sfaccettature e l’estrema ricchezza dell’Alto Adige. La guida, disponibile anche nell’edizione tedesca «Südtirol verstehen». Il volume viene distribuito in tutta Italia e nei paesi dell’area linguistica tedesca (Germania, Austria e Svizzera).

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