Vade retro Napoleone: i fuochi del Sacro Cuore di Gesù in un corto al Trento Film Festival

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Ricorrono oggi i 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 5 maggio 1821 sull’isola di Sant’Elena. In Alto Adige, allora parte della Contea del Tirolo sotto il dominio asburgico, la campagna d’Italia del condottiero francese fu vissuta con terrore dalle classi dirigenti, preoccupate per la possibile applicazione di riforme laiche ed egualitariste che, portate dal vento della Rivoluzione Francese, avrebbero scalzato l’ancien régime dalle valli alpine.

Il cortometraggio Herz-Jesu-Feue di Irene Dorigotti

Il cortometraggio Herz-Jesu-Feue di Irene Dorigotti (Italia, 2020, 4′, sperimentale, anteprima mondiale al Trento Film Festival, qui il link per vederlo online) parla proprio di questo, raccontando una tradizione ancora viva nelle valli sudtirolesi, dove nel mese di giugno si accendono fuochi sui monti come si fece per la prima volta quell’anno, per difendere il cattolicissimo Tirolo dal laico invasor. Sono i fuochi del Sacro Cuore di Gesù.

Il film, molto breve, mostra l’accensione dei fuochi organizzata dalla famiglia Stimpfl, su un grande prato a strapiombo sulla valle dell’Adige. I genitori indicano ai bambini gli altri punti luminosi che punteggiano le cime circostanti, mentre sullo sfondo sventola una bandiera del Tirolo storico: la cerimonia sotto lo strato religioso ha ancora molto di politico, in un intrico difficile da sbrogliare.

Un evento documentato con uno sguardo osservante e non giudicante la regista Irene Dorigotti, classe 1988, nata a Rovereto e che ora vive e lavora a Torino. Artista e filmmaker, laureata in antropologia culturale ed etnologia, nel 2017 è stata finalista al premio Solinas. Le musiche del cortometraggio sono curate da Wang Inc., pseudonimo del musicista altoatesino Bartolomeo Sailer.

Napoleone e i fuochi del Sacro Cuore di Gesù

Nel 1796 le armate di Napoleone avevano conquistato la Lombardia austriaca e minacciavano la Repubblica di Venezia (che finirà di lì a poco, con la cessione all’Austria sancita dal Trattato di Campoformio), il Principato vescovile di Trento e la Contea del Tirolo (entrambi domini asburgici).

Il Landstände, la Dieta tirolese, preoccupata per una possibile invasione, si riunì a Bolzano nel palazzo Toggenburg e decise, su suggerimento dell’abate dell’abbazia di Stams Sebastian Stöckl, di pregare e affidare il Tirolo al Sacro Cuore di Gesù. Nasce così il 3 giugno 1796 la tradizione degli Herz-Jesu-Feuer, i fuochi del Sacro Cuore di Gesù. Tradizione in seguito recuperata con uso politico dagli Schützen dell’insorgenza tirolese del 1809 e poi dall’indipendentismo sudtirolese durante il fascismo (quando i fuochi furono vietati) e nel dopoguerra.

herz-jesu-feue

Ti potrebbe interessare