Partenza per Zanzibar (quando il mal d'Africa colpisce)

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

405 WatotoHo avuto la fortuna di conoscere l’Africa di persona 8 anni fa: un mese in Tanzania, con altre quattro ragazze, ospiti di alcuni missionari. Niente safari, niente resort esotici, niente foto di elefanti e giraffe: l’Africa io l’ho conosciuta camminando sulle sue strade rosse polverose; riempiendomi i polmoni con l’odore dell’eucalipto e la bocca con il sapore della manioca e della papaia appena colta; vivendo una settimana in un villaggio di pescatori del lago Vittoria; specchiandomi negli occhi di bambini che ti guardano pieni di meraviglia perché non hanno mai visto una pelle chiara.

Col tempo e confrontandomi con altri turisti ‘canonici’ ho realizzato la grande fortuna che ho avuto, rispetto a chi l’Africa l’ha conosciuta solo attraverso i vetri di una jeep.

Per me non si trattava più di una meta esotica fra tante, ma di un luogo del cuore, fatto di persone, emozioni e ricordi vivi ed autentici, che ancora adesso a ripensarci mi viene la pelle d’oca. Grazie a quel mese in Africa ho imparato che poter conoscere un luogo vivendo come la sua gente, entrando in punta di piedi a far parte di un’altra cultura, è un’opportunità inestimabile.

Ora finalmente, dopo tanti anni di nostalgia, il mio mai sopito mal d’Africa sta per essere lenito. Sono in partenza per Zanzibar (ovviamente non in un villaggio patinato, come la meta potrebbe far pensare) come volontaria di WHY, una onlus che ha progetti negli asili dell’isola. Per le prossime due settimane io e i miei nove compagni di avventura vivremo assieme, ospiti in una struttura dell’associazione, nel villaggio di Jambiani. Visiteremo a turno gli asili del progetto sparsi per l’isola, portando il nostro contributo per piccoli lavori di manutenzione, abbellimento delle strutture ed animazione dei bambini. Non andiamo tanto a fare, ma a conoscere e (cercare di) capire.

E, soprattutto, a fare il pieno di Africa, per tornare con un rinnovato, dolcissimo e inebriante mal d’Africa.

Barbara Zamboni

Gli altri reportage di Barbara: Visita ad Auschwitz; Cuccette per signora, essere donna in India; Apologia di Bruxelles; India, quegli americani che ci fanno?

Ti potrebbe interessare

La mia Africa
Camici in partenza
Voci per la libertà, per band emergenti
Pagati per testare videogiochi
Canzoni per il primo maggio