Trento Film Festival dal 30 aprile online: la Groenlandia nel doc su Robert Peroni, e Paolo Cognetti sogna il Grande Nord

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Quasi cento film per celebrare ancora una volta il grande cinema che racconta la montagna: il Trento Film Festival torna con la 69esima edizione, la prima interamente digitale dopo quella “ibrida” del 2020. Al via il 30 aprile 2001 e conclusione il 9 maggio (ma con i film disponibili online fino al 16 maggio), con film ed eventi ospitati sulla piattaforma online.trentofestival.it, nel sito trentofestival.it e nei canali social della storica kermesse.

È  la Groenlandia il Paese ospite della sezione Destinazione – realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. La “terra verde” – così battezzata dal condottiero e navigatore normanno Erik il Rosso che per primo sbarcò sulle sue coste attorno all’anno Mille, a proposito di cambiamento climatico – sarà esplorata con una vetrina del meglio della recente produzione cinematografica groenlandese e internazionale dedicata al paese, grazie alla collaborazione con il Danish Film Institute di Copenaghen, e con una serie di eventi.

I riflettori sulla nazione artica si accenderanno già nell’ambito della vetrina più prestigiosa del festival, il Concorso, con la presentazione in anteprima italiana del nuovo documentario di produzione italo-tedesca La casa rossa (2021), sostenuto da IDM Film Fund & Commission dell’Alto Adige, Film Commission Torino Piemonte e Mibact: diretto da Francesco Catarinolo, il film racconta la vita e il lavoro di Robert Peroni, il noto esploratore e scrittore sudtirolese che, dopo diverse spedizioni in Groenlandia, ha scelto di vivere nella remota località di Tasiilaq, dove ha aperto un centro di accoglienza per turisti, divenuto una risorsa e punto di riferimento anche per la comunità locale.

La casa rossa al Trento Film Festival

La casa rossa

Leveghi: «Al centro il rapporto dell’uomo con la natura»

«Questa 69. edizione del Trento Film Festival coincide con il secondo anno di pandemia, e la viviamo nella piena consapevolezza che molto è cambiato e molto, per il bene e il futuro dell’uomo, dovrà cambiare», spiega il presidente Mauro Leveghi. «Con questo spirito e impegno ritorniamo quindi dal nostro pubblico, con il desiderio e nell’attesa di rivedere il prima possibile le sale cinematografiche aperte e i teatri con le platee illuminate di nuovo dai volti degli spettatori. E in questo senso a infondere ancora più energia saranno i film in programma quest’anno, di alta qualità, con diverse opere di alpinismo che ci faranno sognare e rivivere momenti indimenticabili e altrettante pellicole che tratteranno temi centrali per l’umanità, tra i quali quello a cui è legato anche il dramma di questa pandemia: il rapporto dell’uomo con la natura».

«Cambiano le modalità, ma la selezione non è meno ricca, variegata e ambiziosa: 98 le opere in programma nelle 8 sezioni, provenienti da 31 paesi di produzione, il 30% in anteprima internazionale e il 50% in anteprima italiana» spiega Sergio Fant, responsabile della programmazione cinematografica. «23 i film in Concorso, 14 lungometraggi e 9 cortometraggi, per 18 anteprime tra italiane e internazionali, e la presenza di 9 registe donne: sono numeri importanti e densi di significato, per una rassegna che si dimostra anche quest’anno piuà forte dell’emergenza, e che danno il senso di vitalità di un settore che – nonostante tutte le difficoltaà che lo hanno investito – ha ancora forza, idee e passione», continua Fant.

Paolo Cognetti protagonista del film «Sogni di Grande Nord»

Tra le anteprime piuà attese i due lungometraggi italiani in Concorso, con due protagonisti del mondo della cultura di montagna, e non solo: oltre al già citato La casa rossa, c’è Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord di Dario Acocella, una produzione Samarcanda Film con Feltrinelli Real Cinema e Rai Cinema e il sostegno della Film Commision Valle d’Aosta, prossimamente in uscita al cinema con Nexo Digital. Protagonista del documentario è Paolo Cognetti, scrittore Premio Strega con “Le otto montagne”: lo seguiamo in un viaggio tra le Alpi e l’Alaska, accompagnato dall’ amico Nicola Magrin, sulle tracce dei suoi maestri letterari.

Attraverso le immagini girate durante il tragitto e i frammenti di dialogo tra i due amici, emerge anche il viaggio personale che Cognetti compie a ritroso, per scoprire le sue radici di scrittore e di uomo. Perché i luoghi sulla strada richiamano alla memoria i grandi maestri che hanno avuto nella sua vita un valore ben più ampio di quello meramente letterario.

Paolo Cognetti

«Mila», animazione della trentina a Hollywookd Cinzia Angelini

I film di apertura e chiusura, entrambi in anteprima assoluta, riaffermano il legame tra il festival, Trento e il Trentino, anche in un’edizione “virtuale”: il cortometraggio animato digitale Mila della trentina a Hollywood Cinzia Angelini, ispirato ai racconti d’infanzia della madre dei bombardamenti su Trento durante la Seconda Guerra Mondiale, aprirà il programma il 30 aprile; mentre a chiuderlo sabato 8 maggio sarà il debutto di N-Ice Cello – Storia del violoncello di ghiaccio di Corrado Bungaro, documentazione del viaggio dai ghiacciai delle Dolomiti al Mediterraneo, passando per il MUSE di Trento, di uno strumento musicale unico al mondo.

Mila

La montagna che cambia, tra pandemia e diversità

Tra i temi che spiccano nel programma, l’impatto della pandemia su comunità e attività di montagna (oltre a La casa rossa, anche in Contagion, Con il sorriso, Metanoia); una benvenuta diversità di genere ed etnica anche nel mondo della montagna (l’alpinista marocchina Bouchra Baibanou sull’Everest di Al Qimma, la climber iraniana Nasim Eshqi in Climbing Iran, i ragazzi afroamericani alla scoperta dell’avventura e dell’arrampicata in That’s Wild e Black Ice); i misteri e le forze della natura, e in particolare del regno vegetale (The Magic Mountain, Mujer Medicina, Pushed up the Mountain, Vestigios); oltre che argomenti sempre centrali per il festival come l’inquinamento (in Himalaya in Songs of the Water Spirits o dietro casa in PrimAscesa – La montagna creata dall’uomo), e il cambiamento climatico, su cui si concentra la sezione MUSE.doc con The Magnitude of All Things e Now, e al centro di opere dal taglio diverso come Icemeltland Park e Aletsch Negative, entrambe in Concorso.

Per esplorare il fitto programma del festival, iniziate da qui.

In copertina: un dettaglio del manifesto ufficiale della 69. edizione del Trento Film Festival, oopera dell’artista Gianluigi Toccafondo

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