Trento Film Festival 72 celebra l'Irlanda con il doc su Shane MacGowan. Il manifesto firmato da Ludovica Basso (Clorophilla)

“Destinazione…” è la sezione del Trento Film Festival che dal 2011 propone eventi e proiezioni dedicati alla cinematografia e allo specifico culturale di altri Paesi e aree geografiche. Quest’anno è l’Irlanda la protagonista del festival dedicato alla montagna, in calendario a Trento dal 26 aprile al 5 maggio 2024 per la 72esima edizione, il cui manifesto è firmato dalla giovane autrice Ludovica Basso, in arte Clorophilla.

«Due le principali motivazioni della scelta» spiega Mauro Gervasini, responsabile della programmazione cinematografica del Trento Film Festival, che dall’ottobre del 2023 ha sostituito Sergio Fant che per 14 anni aveva rivestito lo stesso ruolo. «La prima è che, nonostante si tratti di un paese “piccolo” per dimensioni e numero di abitanti, l’Irlanda ha vissuto fin da prima dell’800 importanti ondate migratorie, in conseguenza delle quali centinaia di migliaia di persone, nel corso del tempo, si sono trasferite altrove nel mondo, soprattutto nei Paesi anglofoni, ma non solo».

La festa nazionale irlandese (San Patrizio, 17 marzo) è festeggiata ormai ovunque. Allo stesso modo, uno dei più importanti e noti cineasti statunitensi, John Ford – all’anagrafe Seán Feeney – era nato nel Maine da genitori della contea di Galway e i suoi film, non solo quelli del cosiddetto ciclo irlandese (tra i quali il capolavoro Un uomo tranquillo, del 1952), sono ricolmi di irishness. Ecco la parola magica che sintetizza lo specifico variegato della cultura irlandese in tanti suoi aspetti, da quello sportivo a quello musicale, da quello teatrale a quello letterario. Sono infatti irlandesi James Joyce, Oscar Wilde, Jonathan Swift, George Bernard Shaw, W.B. Yeats, Bram Stoker, Samuel Beckett. E, tra i contemporanei di successo, anche il vincitore del Booker Prize 2023, Paul Lynch.

«L’Irlanda ha una storia cinematografica importante» prosegue Gervasini, «ma è soprattutto nel nuovo millennio che, grazie a istituzioni di promozione, sviluppo e distribuzione della produzione autoctona quali Screen Ireland e Northern Ireland Screen, il cinema irlandese si è imposto a livello globale, con un forte sviluppo anche in quello d’animazione. A ciò ha poi contributo anche una nuova generazione di autori (Lenny Abrahamson, Tomm Moore, Nora Twomey), attrici (Saoirse Ronan, Katie McGrath, Ruth Negga) e attori (Barry Keoghan, Cillian Murphy, Aidan Gillen)».

Il progetto Destinazione… Irlanda ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata di Irlanda in Italia e di Turismo Irlandese.

I film in programma

Fra la dozzina di titoli che andranno a comporre la selezione filmica di “Destinazione… Irlanda”, il sopra citato An Irish Goodbye (Gran Bretagna, 2022) di Tom Berkeley e Ross White è il cortometraggio capace, come detto, di conquistare l’Academy americana, grazie ai toni di una godibile ma quantomai profonda commedia popolare. Il film narra infatti la vicenda di Turlough, giovane uomo stabilitosi a Londra, che torna nella contea di Tyrone dopo la morte della madre, per poter vendere più in fretta possibile la fattoria di famiglia e rientrare in Inghilterra. Ma il fratello Lorcan, affetto da sindrome di Down, si oppone ai suoi piani, insistendo affinché l’ultimo desiderio della madre – far realizzare ai figli una lista di 100 cose, preparata prima di morire – si possa avverare.

Sono sette le anteprime nazionali di questa sezione.

Anzitutto l’hard boiled dublinese Barber (Irlanda, 2023), di Fintan Connolly, la cui vicenda ha luogo durante il confinamento per Covid 19 a Dublino, quando una ragazza scompare misteriosamente e la nonna, che non crede nell’ipotesi di un suo allontanamento volontario, decide di rivolgersi ad un detective privato, Barber per l’appunto – interpretato da Aiden Gillen, ovvero Petyr “Ditocorto” Baelish de Il trono di spade –, solitamente alle prese con casi di tradimento e spionaggio industriale, ma scaraventato stavolta in un intrigo torbido che toccherà i vertici della politica.

Un’altra anteprima è il cortometraggio Once a Beige Day (Irlanda, 2024) di Seán Mullan, presentato in collaborazione con Irish Film Festa: protagonista una stanza vuota e da imbiancare, piena di ricordi ma violata all’improvviso dalla presenza di qualcuno che entra in casa. Considerato uno dei migliori talenti della sua generazione, Seán Mullan è il regista di Hyfin, documentario Netflix sull’omonimo rapper di Derry diventato celebre nel Regno Unito nonostante l’ostico accento nordirlandese.

Anche An Beál Bocht (Irlanda, 2017) di Tom Collins e John McCloskey, è l’adattamento, stavolta animato, di un altro romanzo: l’unico che Flann O’Brien ha scritto in gaelico irlandese, sotto lo pseudonimo di Myles na Gopaleen. Una satira incentrata sulla storia di vita di un giovane, in una remota zona dell’Irlanda occidentale, che ripensa al passato da una prigione, dopo essere stato ingiustamente accusato di un delitto. Un altro corto d’animazione e Teacups (Australia/Irlanda, 2023) di Alec Green e Finbar Watson, incentrato sulla storia di un signore ormai maturo che, dalla sua casa vicino alla scogliera, intercetta gli uomini e le donne disperati che scelgono quel posto per farla finita con un balzo. E li salva.

Ballywalter (Regno Unito/Irlanda, 2022) di Prasanna Puwanarajah narra la vicenda di Eileen, una giovane donna irlandese che, dopo aver interrotto gli studi a Londra, ritorna a Belfast, sua città d’origine. Senza occupazione, decide di fare la taxista, seppur priva di licenza, ed è in questo modo che incontra Shane, un uomo maturo che dopo il divorzio si e ritirato a Ballywalter e chiede alla ragazza di accompagnarlo una volta a settimana nella capitale, per partecipare ad un corso di stand up comedy. Lakelands (Irlanda, 2022) di Robert Higgins è invece la storia di Cian, talento del calcio gaelico costretto da un trauma cranico a mettere in discussione sogni e prospettive di vita.

Infine, Crock of Gold (USA/Gran Bretagna, 2020) di Julien Temple è il documentario prodotto da Johnny Depp che celebra la vita e l’arte del fondatore dei Pogues, Shane MacGowan, scomparso lo scorso novembre e al quale anche il Trento Film Festival vuole così rendere omaggio.

Il programma completo sarà disponibile su http://www.trentofestival.it.

 

In copertina, fotogramma di Crock of Gold

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