"Willem de Kooning e l’Italia", alle Gallerie dell'Accademia in mostra l'espressionismo astratto

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Willem de Kooning, uno degli artisti più rivoluzionari e influenti del ventesimo secolo, sarà al centro della mostra “Willem de Kooning e l’Italia” alle Gallerie dell’Accademia di Venezia che sarà inaugurata il 16 aprile 2024 in concomitanza con la 60esima Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e rimarrà aperta fino al 15 settembre 2024. Nato a Rotterdam nel 1904 e trasferitosi a New York, de Kooning tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta è stato tra i protagonisti delle nuove avanguardie ed è stato etichettato in vario modo: «Espressionista astratto», «Esponente dell’action painting» o semplicemente della «Scuola di New York».

Il direttore delle Gallerie Giulio Manieri Elia e i curatori Gary Garrels e Mario Codognato hanno ideato un’esposizione che sarà la prima a indagare l’importanza dei soggiorni di de Kooning in Italia, risalenti al 1959 e al 1969. Viaggi che hanno avuto un’influenza importante sui successivi dipinti, disegni e sculture realizzati dall’artista in America.

Il percorso espositivo, progettato in collaborazione con lo studio UNA/FWR Associati diretto dall’architetto Giulia Foscari, riunirà circa 75 opere tra dipinti, sculture e disegni, che attraversano quattro decenni dell’arte di de Kooning, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, dando vita alla più ampia mostra dell’artista mai organizzata in Italia.

La prima sala comprenderà una selezione di Black and White Rome, grandi e straordinari disegni realizzati da William de Kooning durante la sua prima, lunga visita nella capitale, nel 1959.  I disegni saranno esposti insieme a opere della fine degli anni Cinquanta, realizzate nel periodo precedente la prima visita dell’artista in Italia: i dipinti Parkway Landscape rivelano la forza del suo lavoro intorno alla metà del Novecento.

Tre dei più noti Pastoral Landscapes, dipinti a New York nel 1960 con il ricordo persistente del viaggio in Italia, Door to the River, A Tree in Naples e Villa Borghese, saranno esposti insieme per la prima volta. Questa sezione comprenderà anche grandi quadri figurativi dipinti a metà degli anni Sessanta, che hanno aperto la strada al suo interesse per la scultura.

In una sala dedicata alla scultura saranno esposti tredici piccoli bronzi realizzati da de Kooning a Roma. Create dopo un incontro fortuito con un amico scultore, le opere sono il risultato dei primi esperimenti dell’artista con la creta. Queste prove lo porteranno a produrre, tra il 1972 e il 1974 a New York, un nuovo nucleo di sculture. Per un artista che ha sempre enfatizzato l’aspetto materiale del suo lavoro, le opere plastiche gli hanno consentito di creare figure astratte attraverso l’istantaneità del senso del tatto. Sulle pareti circostanti saranno esposti quadri figurativi dipinti nello stesso periodo, accanto a grandiosi quadri astratti realizzati dal 1975 al 1977.

La mostra farà anche dialogare pittura e scultura con i disegni degli anni Sessanta e Settanta: tra le opere di maggior rilievo ci sono quattro disegni a inchiostro realizzati da de Kooning a Spoleto nel 1969, presentati accanto a una selezione complementare di disegni intimi, gestuali, concettualmente correlati con le sculture. Nella sala successiva verrà proposta una gamma più ampia di disegni degli anni in cui l’artista frammenta la figura, spesso lasciando spazi vuoti a controbilanciare le sue linee vigorose.

L’ultima grande sala presenterà una selezione degli ultimi dipinti di de Kooning, risalenti agli anni Ottanta, in cui il linguaggio tridimensionale viene trasfigurato in una nuova poetica astratta. Questi quadri contengono riferimenti figurativi appena accennati e sono caratterizzati da tonalità chiare controbilanciate da fasce e zone di colore brillante. Sono tra le opere più sublimi dell’artista, nelle quali persiste un’eco dello stile barocco.

«Siamo convinti che proporre de Kooning sia stata la scelta giusta per diversi motivi» ha dichiarato Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia. «Innanzitutto, per la caratura dell’artista che penso sia superfluo discutere. Inoltre, per il tema approfondito, ovvero il suo rapporto con l’Italia, che ci è caro e ci è vicino. Si aggiunga che post mortem le sue opere sono state viste pochissimo nel nostro paese e l’ultima mostra a lui dedicata risale a diciotto anni fa. Infine, a convincerci è stata la qualità della selezione dei curatori, circa 75 opere che rappresentano buona parte delle fasi espressive di de Kooning».

«Willem de Kooning, per creare il suo lessico personale, ha attinto alla coralità di stimoli della vita quotidiana, quali luce e movimento» hanno aggiunto i curatori Gary Garrels e Mario Codognato. «L’impatto delle più svariate esperienze visive poteva offrire o generare un’idea per realizzare un nuovo disegno o dipinto.  Osservando come l’ambiente di New York e di East Hampton abbia influenzato le sue opere, si ha l’impressione che lo stesso sia capitato a Roma.  Durante questi periodi in Italia, de Kooning ha arricchito il suo linguaggio e ha rielaborato un nuovo modus operandi attraverso l’approfondimento dell’arte classica italiana e al contempo attraverso la frequentazione degli artisti italiani della sua generazione».

«Per la Fondazione è un enorme piacere collaborare con le Gallerie dell’Accademia per presentare questa importante mostra» ha concluso Amy Schichtel, direttrice esecutiva di The Willem de Kooning Foundation «non soltanto perché offre la possibilità di condividere l’eccezionale visione di Willem de Kooning e dei curatori con una grande comunità internazionale, ma anche perché costituisce una straordinaria occasione per sviluppare la ricerca e la conoscenza dell’artista, offrendo una notevole opportunità alle migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo in visita alle Gallerie.  De Kooning è uno dei grandi innovatori americani e, come tale, riteniamo che la sua storia sia una fonte di ispirazione di importanza vitale per i nostri giovani».

Curata da Garry Garrels e Mario Codognato, la mostra è presentata in collaborazione con la Willem de Kooning Foundation, una fondazione privata finanziata dall’artista, che promuove lo studio e la conoscenza della sua vita e del suo lavoro attraverso ricerca, mostre e programmi educativi.

Date: 16 aprile – 15 settembre 2024 
Gallerie dell’Accademia, Calle della Carità, 1050, 30123 Venezia

Photo: Willem de Kooning in his East Hampton Studio, New York 1971
Photograph by Dan Budnik ©2023 The Estate of Dan Budnik. All Rights Reserved
Artwork © 2023 The Willem de Kooning Foundation, SIAE

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