Angelo Dalle Molle: auto elettriche e traduttori trent'anni prima di Elon Musk e di Google

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Angelo Dalle Molle lo ricordano in pochissimi, in Veneto un po’ di più perché ha inventato una bevanda alcolica: il Cynar.
In Svizzera, invece, stanno per festeggiare i 50 anni dalla nascita della fondazione che porta il suo nome con un convegno “ibrido” che si potrà seguire in presenza, a Martigny, o virtualmente via web il prossimo 11 settembre.
Una celebrazione che fornisce l’occasione per ricordare una delle menti imprenditoriali più originali e lungimiranti dell’Italia degli anni Settanta, anni in cui Dalle Molle ha incominciato a occuparsi di computer, intelligenza artificiale, auto elettriche, car sharing e persino di traduttori automatici simultanei. Prima di Google, molto prima di Elon Musk.

Dai carciofi ai car sharing

Angelo Dalle Molle è morto quasi vent’anni fa, nel 2002 all’età di 94 anni. Era nato a Mestre il 4 novembre del 1908 e nel secondo dopoguerra, dopo aver rilevato insieme ai fratelli l’azienda Pezziol di Padova, ha creato il Cynar, l'”aperitivo a base di carciofo” che diventò rapidamente uno dei liquori più venduti a livello nazionale. Il massimo della notorietà lo raggiunse, però, negli anni Settanta grazie ai Caroselli che videro protagonista l’attore Ernesto Calindri immortalato mentre sorseggiava placidamente un bicchiere di Cynar seduto in mezzo al traffico delle città italiane.
Lo slogan che lo accompagnava ebbe un successo clamoroso e molti lo ricordano ancora oggi a mezzo secolo di distanza: “Cynar: contro il logorio della vita moderna – L’amaro vero, ma leggero”.

Il destino ha quindi voluto che Dalle Molle venisse ricordato per la sua battaglia contro i “difetti” della modernità, una vera beffa per uno degli imprenditori più innovativi e lungimiranti della storia economica italiana.
Proprio mentre Calindri imperversava sugli schermi televisivi, nel 1971 Dalle Molle istituì, infatti, la “Fondazione sull’intelligenza artificiale”, proprio quella che sta per celebrare il mezzo secolo di vita.
Due anni più tardi la “crisi di Suez” innescò la crisi petrolifera che spinse il visionario imprenditore mestrino ad avviare i primi progetti per la costruzione di automobili elettriche, riuscendo persino ad farne omologare 8 modelli e completando circa 200 automobili. Progetti pensati e realizzati già nell’ottica della riduzione dell’impatto ambientale delle automobili, tanto che Dalle Molle si era immaginato anche un servizio di noleggio di queste vetture attraverso una rete di parcheggi scambiatori in cui lasciare la propria auto per prenderne una elettrica, magari in compagnia. Un car sharing elettrico in anticipo di almeno trent’anni che, ovviamente, non funzionò.

Immagine tratta dal sito del Centro Studi della Barbariga

Ma i campi di studio e di progettazione di Dalle Molle non si limitarono alle automobili. Dopo aver fondato il Centro Studi della Barbariga e la “Fondazione Dalle Molle per la Qualità della Vita” creò tre Istituti di ricerca nel campo della comunicazione uomo-macchina nonchè il giornale “Via aperta al benessere per tutti”.
Progetti spesso realizzati grazie a una stretta collaborazione con l’Università di Padova in cui fece arrivare i primi computer.
Appassionato d’arte e con una visione del mondo che univa tecnologia e scienze umane, strinse forti rapporti di amicizia con Salvador Dalì, Luigi Einaudi e Guido Carli.
Sempre in collaborazione con l’ateneo di Padova, realizzò un primo prototipo di un traduttore simultaneo capace di utilizzare dizionari in varie lingue, ma in grado di tradurre unicamente le singole parole senza poter rendere il senso del discorso. Questo lo spinse a investire con sempre maggiore convinzione nell’intelligenza artificiale, in particolare attraverso l’”Istituto Dalle Molle Studi di Intelligenza Artificiale (IDSIA)” e “L’Istituto Dalle Molle di Intelligenza Artificiale Percettiva (IDIAP)”. A decidere chi fossero i legittimi eredi della sua cospicua eredità economica fu un tribunale italiano, mentre la sua ancor più straordinaria eredità culturale sembra non aver riscosso la meritata attenzione, almeno all’interno dei confini nazionali.

MB

Immagine di apertura: Angelo Dalle Molle dal sito del Centro Studi della Barbariga

 

 

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